RACCONTI |
In questa sezione potete consultare tutte le poesie pubblicate per argomento. In ogni caso se preferite è possibile visualizzare la lista delle poesie anche secondo scelte diverse, come per ordine di mese, per argomento , per autore o per gradimento. |
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Lista Racconti |
la scelta di costantino La scelta di costantino
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La tomba di Renzo eLucia - EDIZIONE STRAORDINARIA 1997 IL Gazzettino
3/7/1997 EDIZIONE STRAORDINARIA! EDIZIONE STRAORDINARIA... Lecco-Milano: Ritrovata presso l’archediocesi comunale la mappa, per l’ubicazione del “cenotafio “- sepolcro di Lorenzo Tramaglino e Lucia Mondello..( Lorenzo 1608-1678 – Lucia 1610-1680). ![]() ![]() ![]()
La vecchia stazione La vecchia stazione anno 1995
Ero un soldo di cacio, sputato fuori dalle medie, rincorrevo l'adolescenza. ![]() ![]() ![]()
Le città più grandi del mondo in quattromila anni 2250 aC Menfi Akkad Ebla
2000 aC Ur Menfi Tebe 1800 aC Tebe Isin Mari 1600 aC Avaris Babilonia Setubal 1360 aC Tebe Hattusha Dur-kurigalzu 1200 aC Menfi Hattusha Dur-kurigalzu 1000 aC Tebe Xian Luoyang 800 aC Tebe Xian Luoyang 600 aC Ninive Linzi Luoyang 430 aC Babilonia Yenhsiatu Atene 200 aC Changan Patna Alessandria 100 Roma Luoyang Seleucia 300 Costantinopoli Ctesiphon Patna 500 Costantinopoli Ctesiphon Luoyang 622 Ctesiphon Changan Costantinopoli 800 Baghdad Changan Luoyang 900 Baghdad Changan Costantinopoli 1000 Cordova Kaifeng Costantinopoli 1100 Kaifeng Costantinopoli Kyoto 1150 Merv Costantinopoli Cairo 1200 Hangchow Fez Cairo 1250 Hangchow Cairo Fez 1300 Hangchow Pechino Cairo 1400 Nanchino Vijayanagar Cairo 1500 Pechino Vijayanagar Cairo 1600 Pechino Costantinopoli Agra 1700 Costantinopoli Yedo Pechino 1750 ... (continua) ![]() ![]() ![]()
Libertà, 25 Aprile Cara moglie, sono io, Balto, ti scrivo per l'ultima volta, perché ho la certezza che tra poco ci rivedremo.
Ormai è fatta, io sono felice perché vedo che dalle montagne sta uscendo un sole, ma non un sole qualunque, ma uno veramente brillante, così splendente che non vedevo da tanti anni, ma che dico, da veramente molti anni da quando ci misero le catene ai polsi. Che meraviglia, è veramente focoso, brilla, incendia e rinasce come una fenice che dalle ceneri bruciate torna in vita. Le catene che avevamo alle mani si sono finalmente spezzate e vedo i lupi che stanno fuggendo dalle nostre campagne. Non perdo l'occasione, amore, giocondo, io sto scendendo dalla montagna, per raggiungerti a casa, e tra poco io sarò da te, te lo giuro, saremo di nuovo felici, come prima. Davvero, corro come un matto per rivedere il tuo viso, i tuoi occhi, le tue labbra, il nostro casale di campagna, muoio dalla voglia di baciarti e di rotolarmi nel grano. Dall'alto, vedo la Wermacht in ritirata, che s... (continua) ![]() ![]() ![]()
Malvina Aveva un nome che era una sofferenza perché le era stato dato per onorare il padre che non aveva conosciuto, disperso sull'incrociatore Belgrano nella guerra per le isole che portavano il suo stesso nome.
Col crescere si estraniava sempre più spesso nel suo mondo seduta davanti al mare, tanto che divenne una caratteristica del suo vivere, un vizio che non spiegava ma capiva. Alle sue stranezze ed alle sue assenze ci avevano ormai fatto l'abitudine a Puerto Deseado. Sparì un giorno nell'Atlantico immenso di fronte che si era preso suo padre ed ora lei, un punto al limite di un continente. ![]() ![]() ![]()
memoria di un cavaliere Ho visto le bianche mura di gerusalemme,
ho creduto nel Dio celeste,ho combattuto in questa veste,il ferro al mio fianco il cor rosso batteva e ardeva come brace in inverno. Ho sentito il mormorio del mare E il vento che ha soffiato nelle Vele,che dalle calde spiagge di palermo M’ha portato alla terra del giudeo. Romba di tamburo, un giubilo nella gola cresceva ,cresceva come fanno l’onde tormentate da correnti possenti le fanno franger sulle rocce schiuma ,e fragor si perdono nei gorghi. Gridavam oltre la nostra vita: “Deus vult” E non temiam ferita! Archi gia pronti a lanciar le Piumate frecce,pensieri volavan con Quelle. Rosse come scintille di un fuoco Nella notte eran le stelle piu belle. Il rumor del ferro,e del sangue Un unico canto, un unico feral inganno. Volti sconvolti Oltre l ‘alte mura , pelle brunita,vesti straniere ma pur un tutt’uno dell’unica famigli umana. Anche lor invocavan un dio, un vissillo del loro amor. Ma ove eri dio in ... (continua) ![]() ![]() ![]()
Odisseo Non ho più tre anni...'... La materia e cosa che non più mi appartiene...
Il mio occhio va oltre L'umana visione... Io vedo le danze delle anime sopra le teste dei miei simili ... osservo le debolezze dei morti viventi , che si flaggellano riversando malvagità gli uni verso gli altri per una sola piccola pepita d'oro... Non sapendo che il più prezioso dei tesori e dentro la loro divina natura . in questo mondo di ciechi alcuni mi definirebbero un principe, ma Io sono solo il povero Odisseo colui che per la sua astuzia fece incollerire gli Dei , ed essi lo condannarono a vagare in eterno nei tempestosi sette mari senza mai riuscire ad approdare alla sua amata Itaca ...... (continua) ![]() ![]() ![]()
Poldino Lui è il metronomo che scandisce i tempi sulla statale dodici da Pievepelago all'Abetone. Ci potresti rimettere l'orologio per quanto è puntuale nelle sue tappe.
Si chiama Leopoldo ma lo chiamono Poldino, tanto da pensare il nomignolo derivante dal personaggio nel fumetto di braccio di ferro divoratore di hot dog a cui somiglia fisicamente. Ogni ora è al suo posto, ogni posto ha la sua ora con qualche compito di contorno durante il tragitto come aprire una saracinesca di una assicurazione di primo mattino, consegnare i giornali dall'edicola ai bar del paese e riempire la raccolta differenziata vetrosa di un ristorante alla sera. Guai a chi lo facesse per lui! Quando l'elettrificazione del sistema gli tolse il compito di campanaro della chiesetta di San Michele se lo legò al dito. Da fervente cattolico apostolico romano passò all'avversità più spiccata verso la religione, la chiesa ed i preti e da allora salta regolarmente le tappe delle chiesette, che un tempo faceva raccogliendo... (continua) ![]() ![]() ![]()
Reperti romani Mi chiamo Massimo Simplicio Mela e quello che stai guardando è quello che rimane del mio sepolcro.
Sono passati moltissimi anni dal quel brutto, terribile giorno. Era una mattina come tante, il sole, dopo giorni di pioggia, splendeva alto nel cielo. Come tanti bambini, dovevo compiere dodici anni, mi preparavo per andare a lezione. Lo schiavo che mi accompagnava l'aveva preso mio padre diversi mesi prima, si chiamava Fifadelfio, era un tipo magro, capelli neri, alto. Mio padre sembrava soddisfatto di questo acquisto, a me non piaceva per nulla, anzi, solo a vederlo, mi incuteva un certo timore. Lui ripeteva, vedendo la mia diffidenza: È un greco, prima era precettore di Caio Valerio...vedrai che ti troverai bene. Amava chiamarlo precettore ma, a me, pareva un buono a nulla, per lui erano tutti precettori, sarebbe stato più corretto chiamarli accompagnatori ma precettori suonava meglio. I veri precettori insegnano a casa questo si limitava ad accompagnarmi a scuola ed aiutarmi n... (continua) ![]() ![]() ![]()
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