RACCONTI |
In questa sezione potete consultare tutte le poesie pubblicate per argomento. In ogni caso se preferite è possibile visualizzare la lista delle poesie anche secondo scelte diverse, come per ordine di mese, per argomento , per autore o per gradimento. |
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Lista Racconti |
Lingue lunghe Ho limato lumache limacciose della Lapponia tra lamprede luminescenti e larve di libellule levantine liberate da loschi lanzichenecchi in preda a letale leishmaniosi.
Langue la luna scopre la laguna nella luce lattescente di una lampara agli ioni di litio sulla liquida linea di latitudini lontane. Ho letto, poi, delle lotte dei lattai lituani per il latte di lama e delle lunghe liti per i lieviti ottenuti dai licheni del Labrador ed anche dell'uso delle lische di luccio nella lavorazione delle lane e dei lini durante i lockdown dei lunedì senza luna. Liberateci , o lari, dalle lingue lunghe e dalle lamentazioni e litanie dei lavoratori del legno e dei lattonieri livornesi pieni di livore per i lavori sul lungomare lunghi come lumache,... ahi me lasso...! Liberateci da questi lacci e lacciuoli e lasciateci lievi e leggeri come foglie di leccio e di lentisco al vento di libeccio...!... (continua) ![]() ![]() ![]()
Liòsàlfar Era una notte di luna piena, i lupi ululavano sulle montagne di Ulthuan.
Le stelle scintillavano come diamanti nell'universo e nell'aria c'era un profumo di malva e gelsomino. Nel villaggio dei Liòsàlfar si celebrava la notte di Lughnasad. I fuochi sacri erano accesi nelle piazze della luna. Gli altari fumigavano incensi alla rosa e le donne danzavano con le coroncine di fiori sulla testa. I Liòsàlfar erano gli antichi elfi della luce, splendidi esseri luminosi di bellezza e beatitudine. Vivevano alle pendici della grande montagna di Ulthuan tra boschi di querce e betulle argento. '' Vestiti luna ![]() ![]() ![]()
Lo sghignazzo Lo sghignazzo
Mi son spaparanzato su uno spiazzo di una piazza a Saragozza per mangiare tranci di pizza alle cozze che desideravo da un pezzo.Per questo mi son fatto un mazzo vendendo pupazzi di pezza con capelli di peli di puzzola venduti a buon prezzo.Ma la cosa che più apprezzo e mi dà grande sollazzo è di aver rotto sto andazzo che m'aveva rotto il cazzo! ![]() ![]() ![]()
Lorenza s'attiva (seguito: “sei ancora qui?”) Ho mandato un messaggio a Lucilla: lasciamoci. Me ne andai pure da Casalvecchio Siculo, cancellai dalle mie prospettive il vivere a Graniti. Feci cadere nelle mani di mia madre le chiavi di casa perché le consegnasse a Lucilla; mia madre si stupì, una forte amarezza si accese nel suo viso, voleva capire, consigliare, e supplicai d'interrompere le parole. Uscii di casa senza il coraggio d'immaginare le sue lacrime, con la ferma decisione di cercare una nuova vita a Catania. Cercai casa e trovai immediatamente una stamberga nella zona universitaria, un bilocale a pochissimi soldi. Dopo settimane seppi che Lucilla fu impiegata nella cartoleria, iniziativa ovvia di mia madre, pensai nell'immediato; dopo tempo apprezzai il tentativo amorevole di salvataggio che fu compiuto dalla stessa Lucilla, lei infatti propose, lei fino all'ultimo non volle ritrarre la mano. Dal banco che allora fu mio, lei registrava gli eventi che si susseguivano noncuranti della mia assenza, e la sua delusione ... (continua)
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Opera non ancora approvata!
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Lullaby Lamentandomi come un livoroso lattoniere di Ladispoli per una leishmaniosi levantina contratta a Liverpool da una levatrice lituana, bevendo limonata dalla stessa lattina, mi allungai su un lindo letto di larice, leggendo un libro sulle lontre della Louisiana, alla luce di una leggiadra lampada di Lalique e al suono dell'ultimo LP dei Litfiba, sorseggiando un long drink al latte di lama importato da Lima.
Ah, che liberazione! Leggero come una libellula mi levai dal letto e, preso da languida libidine, raggiunsi il loft di una logorroica lavandaia del Levante ligure, col suo labrador legato al laccio, dal latrato lagnoso nonché affetto dalla labirintite. Mi licenziai ben presto, come un lemure in partenza dalla Leopolda, ma fui preso da un attacco di lombalgia che scacciai con un luculliano lunch a base di linguine al luppolo e lupini, lingua alla livornese, luganega di Lagonegro con lenticchie, luccio al fior di loto e lampredotto al latticello e lambrusco! Ah, la cucina creati... (continua) ![]() ![]() ![]()
Lumacone Librandomi lubricamente come un lumacone sopra un lembo di una latifoglia, sul lungosenna, tra lugubri lampioni con le luci a led, mi lanciai
in una languida milonga con una lentigginosa lattaia di Ladispoli dalla lingua lunga e dalle lontane origini lituane. Lasciai poi la scena con un lento da leggenda, allontanandomi a levante con la mia Lancia Ls color lavanda, presa in leasing a Liverpool e, libero come un lombrico sulla lattuga, mi levai il mio loden a losanghe longitudinali frutto di un lontano lascito di un luogotenente della Luftwaffe e, lasciando libera la mia fantasia, mi dedicai a livellare e lucidare con una lima in lantanio una lunga lancia di un antico lanzichenecco morto per una letale leishmaniosi levantina. Poi, levando un lembo di un lenzuolo di lino di Linosa, mi allungai in un letto di legno di larice dopo l'assunzione di long-drink lassativi al licopene e tisane al lampone e liquirizia lungamente lavorate in un liquorificio livornese da un logorroico ex latto... (continua) ![]() ![]() ![]()
Opera non ancora approvata!
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L\'ultima goccia del pennello Certe finestre socchiuse hanno dimensioni tali che la luce passa appena e lambisce come lama antica fresca carne. Guarda il globo che bel girovita, non è il tuo, è il suo. Lama lambisce chi prega a testa in giù, ed io per fortuna avevo una buona considerazione di me da guardare il cielo, così, nel giorno del giudizio, risultavo un sopravvissuto.
Che arroganza! Lama ferisce ma non uccide, così orde di cadaveri entrano ed escono dai centri commerciali ed io fuori a cercare di comprendermi. Una donna si avvicina, avrà avuto la mia età, ovvero l’età in cui si dimentica di essere bambini seppur la pelle è ancora giovane. Avrà avuto il colore dei miei capelli, neri, ma i suoi occhi erano come il cielo, mentre i miei, l’oblio. Gli scaricatori derivano la portata d’acqua, l’alleggeriscono, il flusso è denso. Il flusso è una cosa seria e piena di curiosità. I pensieri non fanno male come si crede. Ma, Il consumismo rilassa gli impulsi nervosi, si ma, a che prezzo? -Il prezzo della vit... (continua) ![]() ![]() ![]()
Opera non ancora approvata!
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