RACCONTI

     
 

In questa sezione potete consultare tutte le poesie pubblicate per argomento. In ogni caso se preferite è possibile visualizzare la lista delle poesie anche secondo scelte diverse, come per ordine di mese, per argomento , per autore o per gradimento.

Buona lettura

 
     



Lista Racconti

     
 

PESCA MAGGIO


Dopo aver comprato una rete da pesca, in un negozio di cinesi dove hanno praticamente tutto, anche Sampei in miniatura,  mi dirigo verso un piccolo fiumicello.
L' acqua è bassa, se cado sarò una paperetta qua qua che fa il bagno, non mi sbuccio una gamba,  però barcollo alla ricerca della posizione giusta,  ci sono erbacce e sassi nascosti,  non vorrei rompermi un osso del piede!
Un mio amico tempo fa, per aver messo male il piede è stato fermo un mese! senza neanche cadere.
Studio nei dettagli il vento come se fossi su una nave,  la direzione dei pesci,  peccato che vedo solo due trote e due piccole sardine,  quelle faranno gola al mio gattino.
La trota non penso che cada nel tranello,  ho anche vermi finti di plastica rossi, sempre cinesi,  li posso dipingere con un po' di tinta castano cioccolato, garnier!
Avanzo con il retino, mi abbasso stile posizione nascondino, mimetizzata di foglie ed  inserisco la mia trappola nell' acqua.
Con un passo felino scatto e tiro su tutto d'... (continua)

Mary L 23/05/2022 - 16:22
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PESCA AL LAGO


Dopo aver fatto i primi tentativi di pesca in un piccolo fiume vicino a casa mia, sono andata insieme al mio assistente, Sampei alla riscossa, nei piccoli laghetti dove pesce ce ne è in super quantità, viva la qualità.
All' entrata, chiedo informazioni come un tenente colonnello che cerca un esercito.
Noleggiamo due canne da pesca abbastanza semplici, già con la lenza su, poi due vermicelli, due o tre di numero, dammi una scatola ti cerco il tesoro, pappagallo indicami la via segreta.
Il signore dice che se non siamo pratici nella pesca non pescheremo niente, beh ma non ci sono le selezioni di Masterchef del grembiule grigio pre- ingresso?
Dopo averci squadrato al quadrato, ci dice di andare nel laghetto uno o al massimo due.
Il laghetto uno ha un colore verde stagno e non si vede niente, mentre nel secondo ci sono tutte le persone.
Andiamo anche noi lì e iniziamo a pescare.
Come porta fortuna faccio una danza con salterelli, prendo il slancio indietro e avanti inch... (continua)

Mary L 01/09/2021 - 19:49
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Pesci


Mi piaceva pescare forse perché piaceva a mio padre.
Mio padree oggi ha 87 anni,cardiopatico con fibrosi polmonare.
Sono stranamente confuso perché mi mancano antichi tempi.
Forse sono confuso dal fatto di essere anche io cardiopatico
Poi penso che non me ne importa.
Io ho ancora voglia di fare a cazzotti.
Io fumo ancora perché non ho paura di morire.
Vado a 200 alle ' ora.
Ma ciò che invidio a mio padre è il suo equilibrio.
Io sono pazzo sono incazzato.... (continua)

luigi portaluppi 21/12/2017 - 22:15
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Opera non ancora approvata!

01/01/1970 - 01:00
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Piccola chiave


Seduto per terra, accanto alla bicicletta, un ginocchio piegato sul quale appoggi il braccio, lasci cadere la mano che unisci all'altra, una camicia scura e un pantalone che si intuisce largo, e quello sguardo, con un pezzetto di sorriso che nei tuoi occhi soffia un po' di malizia, la mano di un amico in piedi dietro di te, si appoggia sulla tua spalla destra e così gli altri accanto, mani che si congiungono sulle spalle, gesti di forza, sostegno, di chi come voi si allontanava da anni di guerra.
Io ero la più piccola di tre figlie femmine, le bimbe del postino.
Il postino era una figura intima per le famiglie, in particolare quando un segreto si addentrava nella carta da lettere, tatuava storie infedeli o da celare ai familiari con l'inchiostro sulla busta con un imperativo “ consegnare nelle proprie mani “. Per te era un giuramento, non mettevi quella lettera di clandestini respiri nella borsa con le fibbie di cuoio consunte, ma nella tasca e da lì scivolava come un rivolo di c... (continua)

Grazia Giuliani 13/12/2017 - 19:37
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PICCOLE DONNE


“Sto uscendo, vado da Grecheddu. Quando la pentola inizia a bollire abbassate la fiamma.”
Nel mio paese c’erano due empori che si facevano la concorrenza dagli anni cinquanta, uno era della famiglia Farris, soprannominato Botto e l’altro era appunto della famiglia Grecu, Grecheddu per via del diminutivo.
Giusto il tempo che mia madre si infilasse una borsa sul braccio e varcasse l’uscio ed io e mia sorella Graziella sprangavamo la porta, che altrimenti restava spalancata per tutto il giorno, per dedicarci, occhio alla sveglia con la gallina che beccava poggiata sul caminetto, alle nostre attività segrete.
Mentre lei spalancava la credenza per tirar fuori il pentolino io trascinavo la Borletti in mezzo al corridoio, davanti alla porta del cortile, in modo che fosse ben illuminata dalla luce che vi entrava.
Capitava spesso che nostra madre, dimenticata qualcosa, tornasse indietro entro qualche minuto e noi nel giro di quei pochissimi istanti garantitici dalle sei mandate del passante... (continua)

Millina Spina 12/03/2016 - 23:34
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Picula ad caval


Il freddo intenso della pianura Padana era l'ambientazione ideale di questa pietanza a base di carne di cavallo. Sapori intensi nell'anno tra le brume nel servire la Patria nel lontano 1989.
“La patria è la dove si muore con la spada in pugno! Non qui dove le uccidi i suoi poeti.”
Non eravamo nell'Andrea Chenier, non avevamo la spada in pugno, ma il Garand era pericoloso anche dalla parte del calcio.
A Piacenza ho imparato a degustare questa pietanza, il secondo ideale, abbinato al barbera, per il clima invernale dell’alta pianura padana, specie a cena, con fuori la nebbia che ti lasciava gli indumenti inzuppati di acqua, e ti rendeva difficile ogni attraversamento di strada ridotti come gatti mézzi ad attraversare alla svelta, perché le auto proprio non le potevi vedere che all’ultimo momento.

La “Pireina”, dal “Gnassu” era la la cattedrale nascosta dove si officiava il rito; un locale sempre pieno di gente perchè era proprio uno specialista.
A pranzo scappavamo dal turno in... (continua)


Glauco Ballantini 05/03/2021 - 13:09
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Pietra Rosa - Storia vera di una piccola emigrante (prima parte)


Cinque sassi nella memoria
Tamburellare con le dita sul tavolo a ritmo di tango, con la mano destra e con la sinistra sgranocchiare (si può dire sgranocchiare?) nespole un po’ rattrappite dal sole mi aiuta a sopportare questo caldo malaticcio. La pigrizia ha ormai conquistato ogni mia cellula. I noccioli delle nespole sono grandi e hanno un bel colore non particolarmente definito. Non so dove metterli. Li poggio sul tavolo, ne faccio un bel mucchietto. Li guardo, ho mangiato troppe nespole. Un brano del vangelo degli Esseni dice di fare attenzione a quanto mangiamo, che bisogna mangiare sempre meno di un terzo solo così saremo graditi agli occhi di Dio. Diavolo tentatore. Smetto di mangiare mentre continuo a tamburellare guardando quei noccioli lisci, levigati, quasi tutti uguali. Quasi inconsciamente ma con maestria atavica inizio a giocare con cinque di essi facendoli girare e rigirare ora sul dorso ora sul palmo della mano. Questo gioco mi riporta inconsapevolmente indietro negli a... (continua)

speranza iovine 10/04/2019 - 15:31
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Pietra Rosa - Storia vera di una piccola emigrante (seconda parte)


Ti dico che non è venuta qui. Non preoccuparti starà sicuramente giocando con le amiche in qualche vicoletto.
Sarà così. Vado a cercarla.
Domenico, non c’è, incomincio a preoccuparmi. Vieni anche tu, aiutami.
Ai miei si accodarono man mano sempre più persone. Cominciarono a cercarmi per tutto il paese senza esito. Si recarono nei posti più impervi con il timore che fossi caduta in qualche burrone. Il vociare confuso man mano che il tempo passava assumeva un tono scorato e stridente quasi un pianto gridato la cui eco rimbombava nella sottostante vallata.
Ignara di tutto io ero arrivata, intanto, a casa della nonna. Indossavo un bel vestitino che mi aveva cucito mia madre e sopra avevo un grembiule con le tasche dove mettevo il fazzoletto…. Saggezza contadina!
Appena la nonna mi vide:
- Aurora cosa fai qui da sola?
- Nonna sono venuta perché sono molti giorni che non ti vedo e desideravo abbracciarti e visto che sono qui mi dai un po’ di pesche dal tuo giardino perché a casa non c... (continua)

speranza iovine 15/04/2019 - 22:19
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Pietra Rosa - Storia vera di una piccola emigrante (terza parte)


Finalmente capivo

Mio padre non parlava mai del tempo vissuto durante la guerra. Un giorno venne a farmi visita a Viedma dove abito ancora oggi.
Seduto a tavola con le mani appoggiate al bastone, i pantaloni marroni, il suo solito maglione grigio fatto da mia madre, aspettava il tè. Era di pomeriggio. Parlavamo del più e del meno, mio padre amava parlare con me di tutto. Aveva con me un rapporto confidenziale come fossi il suo migliore amico. Mi diceva cose che non diceva agli altri membri della famiglia così gli dissi a bruciapelo:
come mai il tuo piastrino di guerra ha delle iniziali diverse dal tuo nome?
Nessuno di voi ha mai fatto domande su questo periodo della mia vita. Comunque…… dopo tre anni di guerra mi hanno mandato al nord. Ero di guardia ad una stazione ferroviaria un po’ lontana dal centro abitato. In Italia c’era stato l’armistizio, quindi anche noi italiani eravamo in pericolo. La gente ascoltava con attenzione le notizie sull’avanzata dei tedeschi. Da noi fu invi... (continua)


speranza iovine 21/04/2019 - 22:22
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