RACCONTI

     
 

In questa sezione potete consultare tutti i racconti pubblicati da ogni singolo autore. In ogni caso se preferite è possibile visualizzare la lista dei racconti anche secondo scelte diverse, come per ordine di mese, per argomento , per autore o per gradimento.

Buona lettura

 
     



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Gintonic

Eccoci qui, che andiamo a questa fantomatica festa. La macchina schizza come una boccia sulla strada nera. Questa festa a cui ci porta il Seba. Ad una stazione Total mi sono fumato una sigaretta, ora sto col capo all'indietro mentre lui guida come un pazzo, perchè suo padre è una specie di pilota e allora lui deve guidare come una freccia. Rompe tutte le macchine, gli spacca il motore. Vabè. Mi abbandono alla forza centrifuga mentre gli altri sparano varie stronzate. Eccoci arrivati. Entriamo nel vivo della festa, tra gente che balla e si dimena, risa e schiamazzi, tante belle facce e bei profumi. Io con la solita sensazione di non c'entrarci un cazzo. Però divertirmi mi riesce, oh se mi riesce. Non stiate in ansia.
Lascio gli altri a fare le loro cose, salgo le scale per infilarmi sul balcone, a fumare un'altra maledetta. Quivi incontro Vera, una gentil pulzella di graziosa figura e di bel fare. Una cagna allarmante invero, un misto di confusione mentale, stravanità e incapacità, una... (continua)

Piero Geddes 17/03/2016 - 10:16
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Lavinia

Era una sera buia e senza luna ed un cielo oscuro era costellato di punti luminosi. La gente andava e veniva per le strade della città, a gruppi schiamazzanti che si salutavano, s’incontravano e passavano oltre. Io ero uscito da solo e fuori dalla porta di casa l’ombra mi aveva accolto come una tiepida coperta. Avevo raggiunto una piazza in pochi minuti, fumando una sigaretta per ingannare il tempo. Ero arrivato ed avevo incontrato un mio amico, Giovanni, era stato lui ad invitarmi ad uscire.
Non potevo fare a meno di percepire un turbamento in quella piazza. Mi sembrava che tutti volessero essere amici, volessero essere felici, conoscersi. Fioccavano sorrisi, pure mi pareva che ogni volto fosse irrequieto, in fondo. Sarebbero tornati a casa ed avrebbero aperto il frigo, si sarebbero spogliati tutti, si sarebbero messi tutti a letto.
Ad un tratto Giovanni fu strattonato per una manica e vedemmo Lavinia che ci salutava, una sua vecchia ragazza. Non la conoscevo e mi presentai: “Cosimo... (continua)

Piero Geddes 12/03/2016 - 11:15
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Dovrò tornare da mamma

"Dovrò tornare da mamma" disse Redi con una vena di riluttanza. Era finita, ora era veramente finita, non restava che tornare alla base.
Eppure c'erano stati momenti in cui aveva amato quella casa, quelle cure premurose, l'ampolla di profumo all'entrata con i bastoncini di effusione. Ora invece si sentiva male all'idea di dover tornare là dentro. Si sentiva come uno di quei pulcini che non riescono a rompere bene l'uovo e si scagliano contro quel velo trasparente, rimbalzando indietro. Le aveva provate tutte, dando fondo alle proprie risorse, ma "il mondo" l'aveva rigettato. Stavolta era veramente finita. Non c'era la minima possibilità che Vera lo riprendesse.
Rientrò in casa, pronto ad odiare segretamente il pasto caldo che lo attendeva, i volti stanchi e comprensivi dei suoi. Le parole di ricovero di sua madre, che nascondeva la delusione. Perchè oltre tutte le sfortune e tutto il bene del mondo che si può volere ad una persona, oltre a tutto, anche all'amore ... (continua)

Piero Geddes 24/04/2016 - 11:40
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