RACCONTI

     
 

In questa sezione potete consultare tutti i racconti pubblicati da ogni singolo autore. In ogni caso se preferite è possibile visualizzare la lista dei racconti anche secondo scelte diverse, come per ordine di mese, per argomento , per autore o per gradimento.

Buona lettura

 
     



Autore

     
 



Mi piaci u divertimentu … ! Mi piace il divertimento

Brano burlesco in dialetto siciliano e in italiano

(Inizia la figlia)
Senti mà!
Nun mi parrari di matrimoniu e di zitaggiu.
Nu vidi quantu sugnu agitata?
Mi maca l’appetitu e mancu mangiu.

Mi piaci cantari, ballari stari
sempri in allegria e puri pumiciari.
Fare festa, babbiari chi masculiddi
e tuttu chiddu ca mi passa pi la testa.
(Risponde la mamma)
Attenta figghiuzza mia
ca mi pari ca ci n’hai troppa di frinisia.

T’ha carmari ed essiri tantichhedda cauta.
Rischi di cascari e rumpiriti la facci
tutta di na vota.

Ta ricordi a to cuscina Carmilina …
ca pi essiri prisciusa e pocu latina
fici u patatrac … ed ora
nun fa ca chiangiri ogni matina.

Accura ha fari,
a mammuzza bedda!
Pirchì nun po sapiri chiuddu ca dumani ti po capitari.

Vidi ca .. e masculiddi, ci piaci schirzari
ridiri babbiari, tuccari e maniari …

E poi ca scusa
ca nun ponu stari …
e ca a vogghia s’hana a passari …
pretennunu di tia chidda prova dill’amuri.

Costringiunu na ba... (continua)


Vincenzo Scuderi 08/11/2017 - 19:14
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Una fidanzatina molto accorta. Prima parlo io…

Brano in dialetto siciliano e in italiano.

Na zita troppu valintuna…
Prima parru iu…

(Parla il fidanzatino)
Senti nicuzza mia adurata
T’ha vo fari sta bedda ballata?

Mi pari na musica troppu bella.
È chidda ca piaci a mia,
ed è propriu na siciliana tarantella!

(Risponde la fidanzatina)
Ma tu, cu quali facci ti presenti dinanzi
a na criatura innucenti comu a mia?
Iu nun mi merutu n’imbrugliuni comu a tia.

Scrianzatu, licinziusu e fimminaru!
Nun sulu sì n’homnu senza cori e libirtinu,
ma sì puri sfasulatu senza un sordu di dinaru.

Ti ni po iri di unni vinisti veramenti,
ca tu d’onuri e d’amuni pi mia,
ci n’hai picca e nenti!

Rumpemu ora stu fidanzamentu in tutta svelta.
Vistu ca tu, i to occhi e i to manu,
ni sa teniri fermi na sacchetta.

Chi ti pari ca nun sacciu ca ti facisti l’occhiu tortu,
cu chidda ca tutti diciunu ca c’havi u diavulu ni lu corpu?

Propriu cu chidda bedda fimmina di strata
mi facisti sta bedda cantunata!

E ora, secunnu t... (continua)


Vincenzo Scuderi 06/11/2017 - 19:11
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Vincenzo in cammino verso...

Una salita faticosa

Il piccolo Vincenzo era arrabbiato per quella salita faticosissima e quelle scale interminabili della sua fantasia.
Strada facendo borbottava tra se e non si dava pace perché quella sfacchinata l’aveva ritenuta inutile e superflua.

Insomma era infuriato in quel momento, nei confronti di sua madre che l’aveva chiamato sino a lì sopra, senza un apparente, anche se, a dire il vero, in cuor suo, sentiva il grande desiderio di riabbracciarla.

Appena la vide non volle avvicinarsi e per questo rimase a debita distanza.
Le teneva il cruccio, il broncio insomma, quello suo, famoso delle arrabbiature d’eccezione.
Per la verità, per quel suo caratterino, quando gli veniva il ghiribizzo per aver ricevuto ciò che riteneva un gran torto, davvero, il malumore e la rabbia, non se li toglieva dalla testa e dal cuore, se non dopo intere settimane.

Preferiva soffrire e rimuginare per giorni e giorni, piuttosto che superare quell’ intimo malessere.
La sua indole era ... (continua)


Vincenzo Scuderi 07/10/2017 - 11:54
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Che pena certi figli...

Un racconto… come una poesia

Che pena vedere un figlio che non capisce.
Che squallore avere un figlio che non intuisce.

Che tristezza osservare un figlio che non vede.
Che grigiore avere un figlio che non ode.

È un dispiacere avere un figlio
che vive nel suo mondo.
Che dolore avere un figlio
che non ti degna di uno sguardo.

Che rammarico avere un figlio
convinto che ti ha dato tutta l’apparenza.
Che scemenza avere un figlio
che non bada alla sostanza.

Che assurdità avere un figlio
che si pone sul tuo stesso piano.
Che delusione avere un figlio
che si allontana e ritira la sua mano.

Che pena avere un figlio che t’ama
a periodi e a lunga intermittenza.
Quegli non ha davvero
capito della vita la vera essenza.

Che sconforto quando un figlio non ti chiama,
non ti dà più il piacere
di un piccolo dono.
Non ti risponde e ti dimostra
che di te può farne a meno,
anche del tuo semplice, possibile perdono.

A che serve avere un figlio
che ti ... (continua)


Vincenzo Scuderi 09/10/2017 - 13:00
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I FIGLI DI NESSUNO

(Dello stesso autore: Tratto dal libro “Filastrocche magiche e disincantate con dipinti e personaggi d’autore”. Ediz. Youcanprint self publishing. Settembre 2015)

Sentite adesso questa storia che forse potrà interessare qualcuno.
Vi voglio parlare di quei figli considerati di nessuno.

Costoro non sono, per davvero quelli abbandonati.
Neanche quell’altri maltrattati, derisi o diseducati.

Niente affatto! Non mi riferisco a quelli privati, forse, della dignità.
Invece sono quegli altri, che hanno ricevuto tutto l’amore, dalla mamma e dal papà.

Vi voglio descrivere proprio costoro
che invece, sono stati troppo amati,
coccolati, ben curati, seguiti e sospirati.

I figli che hanno rappresentato il meglio per un papà.
Persino l’orgoglio, il vanto e ciò che altro dire, più non si sa.

E da vanto, vanteria e pregio sono stai ritenuti da quei padri,
sin dalla loro nascita, un vero privilegio.
Hanno avuto tutto, finanche il fiato prelevato ogni momento,
sia quello bell... (continua)


Vincenzo Scuderi 12/07/2017 - 08:28
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