Scrittura Creativa

     
 

La scrittura creativa è una palestra di allenamento per chi ama scrivere e vuole sviluppare il "muscolo" della fantasia.
Per dare uno stimolo abbiamo ideato una simpatica competizione. Mensilmente proporremo un tema diverso fornendo le opportune istruzioni.
Questo mese l'argomento è:

Scrivete un testo all’interno del quale ci sia la frase di una canzone che è motivo di ispirazione p

Le istruzioni sono:

Anche in questo caso Vi chiediamo di apporre una nota in calce con il titolo


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Per partecipare basta registrarsi gratuitamente ed accedere alla propria area privata dove si trova la pagina per la pubblicazione della scrittura creativa.
Il miglior racconto sarà premiato con la pubblicazione nella prima pagina del sito per un mese con l'indicazione del vincitore.


 
     



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LISTA DELLE SCRITTURE CREATIVE PER GRADIMENTO



Amici di sventura Prima parte

SCENA PRIMA: Pasquale (primo aspirante suicida) un uomo molto garbato e a modo, vestito in maniera elegante, è sulla torretta di guardia del penitenziario intento a buttarsi nel vuoto quando, improvvisamente, ecco accedere l’imprevisto:

PASQUALE: (Mentre si toglie la giacca e si accinge a
buttarsi) Esclama, a voce alta, tra se e se: “No basta adesso la faccio finita!! meglio il dolce ozio dell'oblio che una vita terrena in queste condizioni. Basta voglio farla finita!!”
(ENTRA GIACOMO)
GIACOMO: (Persona scorbutica, arrogante prepotente e
malvestito). (Giungendo di corsa sulla torretta)
E no, e no!!! (esclama vistosamente stizzito) assolutamente no!!; togliti subito da lì! Quel posto è mio, ho visto prima io che non c'era la guardia …guai a chi me lo tocca! Giù…! scendi giù subito da lì chiunque tu sia!!
PASQUALE: Ma… veramente io…
GIACOMO: Veramente un bel niente! Ma come… uno
fa la spia da tanto tempo in attesa che non trovi
nessuno appostato sopra di guardia... (continua)


Luigi Bellotta 10/04/2013 - 12:20
commenti 1 - Numero letture:1544

Argomento: VITA INTERIORE DI UN PERSONAGGIO

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Amici di sventura. Quinta ed ultima parte.

IAQUINTO: E’ vero. Le donne gelose sono terribili…
anche mia madre era pazzamente gelosa di mio padre, pensa che era talmente gelosa che lo teneva segregata in casa quando lei andava a fare i fine settimana con gli amici.
CARLO: E tuo padre era d’accordo?
IAQUINTO: Certo non voleva che mia madre potesse
avere dei dubbi su di lui. E tu sei geloso?
CARLO: Ti confesso che soffro di gelosia fin da quando
ero piccolo…
IAQUINTO: Fin da piccolo?
CARLO: Sì, non volevo nemmeno che mio padre si
avvicinasse troppo alla mamma. E poi sono sempre stato sfortunato nella vita. Anche nel suicidio.
IAQUINTO: L’hai già provato altre volte?
CARLO: Certo, e c’è scappato anche il morto
IAQUINTO: Come sarebbe a dire se sei ancora qui?
CARLO: Una sera stavo seduto al bar, fissando
sconsolatamente la mia bevanda avvelenata. Non mi mossi per mezz'ora assorto com’ero nei miei funesti pensieri. Così, il proprietario del bar mi disse che: ho consumavo o me ne dovevo andar via. A dire la v... (continua)

Luigi Bellotta 11/04/2013 - 11:05
commenti 0 - Numero letture:1619

Argomento: VITA INTERIORE DI UN PERSONAGGIO

Voto:
su 1 votanti


Fatti sentire

Dolce Tesoro mio come stai? Anche oggi ti ho cercata al telefono e tu non c’eri. Avrei voluto lasciare un messaggio ma mi è mancato il coraggio. Forse lo lascerò domani se ancora non avrò ottenuto una risposta. Sono così tante le cose che ho da raccontarti, che la segreteria non riuscirebbe a contenerle tutte. Meglio sarebbe, se potessi parlarti di persona, mentre annego nel mare degli occhi tuoi belli.
Ricordi il susino nel nostro angolo di paradiso? Oggi al mio risveglio l’ho trovato che è tutto un fiore, un’esplosione di luce in questa mia livida giornata senza te. Che sia di buon auspicio? Un anticipo di primavera perché al più presto da me farai ritorno? Mentre lo guardo dalla finestra che da sul patio; ripenso a quando lo abbiamo piantumato. Lui così esile, bisognoso di cure. Pensavamo non sopravvivesse all’inverno; invece anno dopo anno è cresciuto forte, fiero, rigoglioso. Ora io mi sento perso, sfibrato: un po’ come doveva sentirsi lui prima delle tue amorevoli cure. Mi manch... (continua)

Claretta Frau 19/01/2014 - 20:06
commenti 0 - Numero letture:1233

Argomento: INCIPIT

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Contava la parola data.

Una volta si guardava al futuro con più serenità, si poteva guardare negli occhi una persona con dignità, bastava una stretta di mano, contava la parola data.

Se il nostro tempo vissuto è stato caratterizzato da uno sforzo collettivo estremo per avere e dare la libertà, oggi dico che abbiamo fallito, perché non era questo (che s' intendeva raggiungere) il senso
della libertà.
Quella che doveva essere pace e prosperità, oggi è avidità, potere, e disprezzo per la vita.

Si guarda al futuro che non c'è, milioni di giovani sono costretti a fare le cose più strane pur di far fronte ai propri bisogni quotidiani.

Milioni di persone dai 40 anni in su sono costrette a umiliarsi per poter portare il pane a casa.
Feriti nella propria dignità, non si ha il coraggio di guardarsi negli occhi, ogni giorno si ingoiano violenze psicologiche, tanto da far pensare logica la morte stessa come unica soluzione.

La nostra civiltà è stata corrotta dall'avidità, dall'egoismo, dall'egocentri... (continua)

donato mineccia 11/06/2013 - 12:44
commenti 1 - Numero letture:1295

Argomento: LA CONVERSAZIONE

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su 1 votanti


Sollevò lo sguardo al cielo stellato

Guardò fuori dalla finestra della camera da letto. Sapeva che quella sarebbe stata l'ultima notte della sua vita da adolescente.
Tradizioni tribali, ecco cosa erano. Di sicuro inaccettabili per chi, come lei, era nata e cresciuta in un paese dove alle persone è riconosciuta una propria dignità e volontà .
Aveva passato tanti anni a non comprendere e, poi, a guardare con pietà sua madre costretta a quella vita passata, e da passare per sempre, legata ad un uomo ancora sconosciuto. Certo per lei era suo padre, ma per sua madre era solo un marito imposto.
Ed ora toccava a lei! Domani mattina suo padre l'avrebbe data in sposa ad uno sconosciuto, magari vecchio o violento...orrore! Ecco questo sentiva in tutto il corpo e nel suo cuore che aveva passato quasi 15 anni a sognare una vita d'amore con un compagno di vita "scelto" e non imposto per una stupida tradizione.
Pensava alle sue compagne di scuola, alla gita scolastica programmata, alle feste, alle vacanze al mare ... (continua)

Daniela Cavazzi 24/07/2013 - 22:09
commenti 0 - Numero letture:1713

Argomento: INCIPIT

Voto:
su 8 votanti



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