Scrittura Creativa |
La scrittura creativa è una palestra di allenamento per chi ama scrivere e vuole sviluppare il "muscolo" della fantasia. Le finestre a volte non hanno imposte, si aprono su… Le istruzioni sono: da una citazione di A. Tabucchi ~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~ Per partecipare basta registrarsi gratuitamente ed accedere alla propria area privata dove si trova la pagina per la pubblicazione della scrittura creativa. Il miglior racconto sarà premiato con la pubblicazione nella prima pagina del sito per un mese con l'indicazione del vincitore. |
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LISTA DELLE SCRITTURE CREATIVE PER GRADIMENTO C’era una volta una prostituta di nome Veronika. Come tutte le prostitute era nata vergine e innocente e nell’adolescenza aveva sognato di incontrare l’uomo della sua vita, di sposarsi e di avere dei figli e una bella casa, ma la vita le rise in faccia. Il padre rapinatore finì per vivere nell’ombra, fuggitivo dalla legge come dalla famiglia, che s’imbatte in una tragica decadenza. Per permettere alle tre figlie Veronika, Magdalina e Selina di vivere una vita dignitosa, sua madre dovette lavorare come cameriera giorno e notte. Furono anni difficili, con ritmi diabolici per inseguire l’indispensabile denaro, sempre continuando l’arduo mestiere di madre. Ma una madre può sbagliare, come tutti d’altronde, e il suo sbaglio fu cedere alle tentazioni di quel sollievo tanto efficace quanto effimero e fugace. In parole povere, rientrò nel mondo della droga in cui l’aveva introdotta l’amato in giovinezza. Un vizio che divenne dipendenza e di conseguenza, una spesa che s’evolse in un debito. Fam... (continua)
![]() ![]() ![]() Argomento: UNA FAVOLA MODERNA con incipit e finale imposti
Finalmente "Doveva pur capitare, prima o poi, che ci incontrassimo. La fortuna ha voluto che fossimo soli.” Lei mi guarda ed ha la forza di non abbassare gli occhi. Io la guardo ed ho la debolezza di non distogliere i miei. Ero imbarazzato, quasi mi sentivo in colpa. Una colpa che non avevo, che non faceva parte della mia pelle. Ma i suoi occhi sembravano volermi colpevolizzare. O, forse, reagiva attaccando ? Un “tu, pezzo di…” mi era arrivato dal profondo dell’anima, fin sulla bocca e la risiedeva, in barba alle mie svariate carie dentarie, cercando l’attimo giusto per fuoruscire, esplodendo ! Invece…
• In genere sono poco fortunato – riuscii a malapena a dire – ma questa volta, questa volta…. Una fragorosa risata, una pericolosa risata che mise a nudo la sua di dentatura, ineccepibilmente esente da carie e foriera di una bellezza esplosiva che si arricchiva di quei brillanti bianchi, mi giunse come il colpo del ko definitivo giunge al pugile già suonato e inebetito. Possibile l’amassi an... (continua) ![]() ![]() ![]() Argomento: INCIPT e DIALOGO
Il fumo fa male Il fumo fa male
«In questo pomeriggio estivo senza ansia, una sigaretta a metà, col tempo che non mette bene… penso a lui…» ![]() ![]() ![]() Argomento: AFFIORA UN PENSIERO D'AMORE (incipit)
La farfalla ( Storia di un giorno) Ah..., sono qui avvolto in questa crisalide di pupa, sono un bellissimo bruco dai peletti arancio lunghi, sono tutto verde, gommoso e mi muovo a strascico. Sono avvolto in questo bozzolo ormai indurito nell’ansa cavernosa di una grande corteccia di una sequoia gigante. Siamo in tanti credo, ognuno nel suo antro, e spiffera un dolce vento dell’ovest, è mattina, la luce filtra fra le fronde a cristalli leggeri di tepore primaverile, dovremmo essere tutti pronti, le nostre umide ali sono diventate grandi, cominciano a premere il bozzolo, ci siamo quasi, ne tiro fuori la destra e poi la sinistra. Le mie antenne filtrano l’aria. Che sensazione inebriante gocce di vento che trasportano profumatissimi nettari confusi, milioni di sapori, mi girano gli occhi. Avanzo ancora con le mie prime due paia di zampe anteriori, il mio bozzolo comincia ad essere storia passata, ma mi mancherà, così candido asciutto e sicuro, come un lenzuolo secco e vecchio lo lascio, mi libro in aria mi stendo, ed inizia... (continua)
![]() ![]() ![]() Argomento: IL TEMPO DI UNA STORIA
L'incidente Ricordo che ero in un letto d'ospedale. Immobilizzato, non ero in grado di parlare, né di connettere efficacemente. Sentivo vagamente delle voci provenienti dalla stanza, dove ero ricoverato, che parlavano di un’emorragia cerebrale localizzata ma devastante. Credo stessero parlando di me, a qualche mio parente o amico, (penso Claudia) ma non so o non ricordo a chi. Sono stato trasportato al Pronto Soccorso, dove sono rinvenuto per pochi secondi, paralizzato completamente; dopo di che sono svenuto ed entrato in coma. E poi, credo di essere morto. Comunque se sono morto, non ho provato alcuna sensazione speciale. Non mi è apparso Dio, non ho visto luci celestiali, non ho sentito voci ultraterrene. Dopo un periodo di tempo mi sono svegliato e la prima impressione fu che ero ancora in un letto d'ospedale. Perfettamente sveglio, perfettamente a posto, e in grado di muovermi. Tant'è che mi alzai sul letto stesso, reggendomi sui gomiti. Non mi accorsi subito di essere completamente nudo. Mi a... (continua)
![]() ![]() ![]() Argomento: AMNESIA
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