Siamo,io e te,
due ricci
che s'abbracciano.
due ricci
che s'abbracciano.
Ed i nostri aculei
penetrano la nostra carne,
le nostre parole
lacerano la nostra anima.
Più m'avvicino,
più t'avvicini,
più le ferite
grondano sangue.
E siamo destinati
a soffrire eternamente
per questo damocleo destino,
che ci guarda da una vaporea finestra
e ride.
Ma intanto io e te ci abbracciamo:
solitari ricci
in una terra di volpi.
Poesia scritta il 17/02/2015 - 22:23Letta n.1432 volte.
Voto: | su 5 votanti |
Commenti
@Medea : Si, la poesia prende ispirazione da "Parerga e Paralipomena" :)
Federico Giunta
20/02/2015 - 22:11 --------------------------------------
Bella e piaciuta 
Schopenhauer ti ha dato l'ispirazione ?
Buona serata


Schopenhauer ti ha dato l'ispirazione ?
Buona serata

Medea .
20/02/2015 - 21:58 --------------------------------------
Una vicinanza sofferta, di quelle che fanno male. Eppure è tutto ciò che resta da vivere. Piaciutissima
Alessandro Sivieri
18/02/2015 - 23:49 --------------------------------------
Bella, bella,bella e originale
Bravissimo Federico!
Ciao Elisa
Bravissimo Federico!
Ciao Elisa

elisa longhi
18/02/2015 - 19:15 --------------------------------------
A volte l'amore è...spinoso, ma se è grande sa sopavvivere. Si può sempre arrivare ad una tregua! Bella poesia.Ciao... 

Gio Vigi
18/02/2015 - 16:48 --------------------------------------
Molto originale, piaciuta. Ciaooo 

Fabio Garbellini
18/02/2015 - 16:48 --------------------------------------
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