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Pennello su una tela nera
la tua mano,il tuo indice
catturo la tua struttura
e la distruggo con tre pennellate
abatto il tronco inciso
per ripiantarlo una seconda volta,
senza fatica e laboriosità
con mani fredde e consumate
dal tempo,tempo malato
da acciaio e rame caldo.
i tuoi occhi vivi quanto mai
splendenti come una palla di fuoco,
i miei occhi consumati
da lenti,lenti affluenti
che non hanno intenzione
di fermarsi,continuare a scorrere
con noncuranza,
persa l'emozione, con la fiamma
ancora accesa,nell'atrio
destro.


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Poesia scritta il 16/03/2015 - 06:48
Da gabriele vacuum
Letta n.1288 volte.
Voto:
su 2 votanti


Commenti


Se ti riferisci allo scettiscismo, hai colto perfettamente nel segno ed allora comprendo la persa emozione emntre il cuore batte ancora. Bella

luciano rosario capaldo 16/03/2015 - 10:42

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