Da un sogno di M.
E’ l’ultima sera dell’anno.
Un piede segue l’altro con affanno
sul tragitto
verso l’ospedale.
Mi sto recando a visitare i nuovi
arrivati del reparto neonatale.
L’ultimo di sinistra
farà il ladro,
quello in fondo il pedofilo.
Mi appare nitido il quadro.
A destra un omicida seriale e questo nel
mezzo avrà un’accusa pendente per dolo.
Il primo davanti che dorme
mi fa paura… è già solo.
E’ notte, e la strada è ormai invasa…
un piede accompagna l’altro verso casa.
Un piede segue l’altro con affanno
sul tragitto
verso l’ospedale.
Mi sto recando a visitare i nuovi
arrivati del reparto neonatale.
L’ultimo di sinistra
farà il ladro,
quello in fondo il pedofilo.
Mi appare nitido il quadro.
A destra un omicida seriale e questo nel
mezzo avrà un’accusa pendente per dolo.
Il primo davanti che dorme
mi fa paura… è già solo.
E’ notte, e la strada è ormai invasa…
un piede accompagna l’altro verso casa.

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Commenti
Molto piaciuta...
complimenti.
complimenti.


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Poesia surreale o forse soltanto ironica con quelle identità negative affibbiate ai nuovi nati. Comunque bella. Giulio Soro 



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