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pecorella

Sono un'animella.
Piccola,scarna.
Non trovo erba da brucare;
non riesco a muovere le zampette;
non so piu' dove andare.
Mi chiami incessantemente
con voce flebile,sommessa.
Perché proprio me?
Perché ti scomodi
dalla tua reggia dorata celeste,
a cercare con amore
la pecorella traviata?
Ripugnante agli uomini;
la piu' delicata del gregge.
Animale sconosciuto,
nel labirinto del male perduto.
Eppure invadi
il mio abietto cuore.
Mi perseguiti
con sollecitazione interiore.
Ti ostini con caparbieta'
ad inseguirmi con la memoria.
Vis di Redentore,
che ha vinto la terra,
segnando l'umana storia.
Misericordiosi i tuoi disegni,
erta la tua via,
illumina una pecorella,
anima dell'anima mia!


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Poesia scritta il 20/07/2013 - 18:13
Da fedel Franco 2 Quasimodo
Letta n.1237 volte.
Voto:
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