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L'Autunno del pescatore

Sabbia sarchiata dal tramaglio
messi raccolte sempre più scarne;
rabbia nel cuore: inizia il travaglio!


Pescatore che bestemmia e sputa
a voce troppo bassa perché Dio senta;
peccatore scaltro: la luna spunta!


Barca arranca fin sulla cresta
poi scivola veloce nel cavo d’onda;
parca si risparmia: che notte cresca!


Sorta ancor non è neppure l’alba
che rete ha issato sul logoro assito;
sporta magra: un polpo e un’alga!


Riporti le stanche ossa ora in porto
cigola sotto i piedi il legno marcio;
riparti verso casa: il polpo è morto!


Desta ti attende moglie, dorme tua figlia
asciuga il pianto al vento, fingi sorriso;
testa protesa a Borea: vola una foglia!



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Poesia scritta il 25/07/2013 - 10:12
Da Marcello Caloro
Letta n.1290 volte.
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