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cento passi omaggio a peppino impastato

Mai ‘l silenzio complice l’alma ammorbi
che d’omertà l’olezzo giustizia non soverchi,
ch’il mafioso urlo, che fetido è e anco vigliacco,
su pelle di fiera Trinacria non s’erga,
e il suol ove agrumi e zagare la natura cantan sommerga.
or sempre di Peppino sentirai la spada di voce
ch’al legal sentimento anela come a una fresca foce
l’udrai indomita involarsi lungo frequenze di coraggio
perché il siculo orgoglio rinasca e più non sia miraggio.
no quel dì lo stilo mio e l’impegno non tramortirono
ma incontrastato in volo s’alza da Trapani al Palermitano
dal mar ch’arabico fu all’ellenico Akragas e al Siracusano
ove ‘l rimembrar s’ode di color che anco per noi perirono.
non chiedermi, uomo, che mai sia il coraggio
sei tu sol se credi a beltà e civiltà della tua terra
e alla velenosa arsura di lettere cinque di follia
costante t’opporrai, sbarrandole la via.


.



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Poesia scritta il 17/07/2018 - 14:45
Da cristiano comelli
Letta n.994 volte.
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