Rimase quell'annuire
sfuggente
di chi aveva in cuore
altra immagine di sereno.
Di quel sorriso
a metá
troppo facile
per non essere capito
di cuore nobile fu
la delicatezza
di chi ha l'ingenuo pudore
del non ferire.
Mi alzai dal tavolo
e con me a terra
scivolarono mille briciole
Inutile pane
già servito.
eppure grave fu
il disegnare pensiero
indelebile e caotico
sul grigio del selciato
All'orizzonte
libero di volare
consolazione rassegnata
trovai
nel vedere come
l`arcobaleno mai riesce
a chiudere
l suo
colorato cerchio.
sfuggente
di chi aveva in cuore
altra immagine di sereno.
Di quel sorriso
a metá
troppo facile
per non essere capito
di cuore nobile fu
la delicatezza
di chi ha l'ingenuo pudore
del non ferire.
Mi alzai dal tavolo
e con me a terra
scivolarono mille briciole
Inutile pane
già servito.
eppure grave fu
il disegnare pensiero
indelebile e caotico
sul grigio del selciato
All'orizzonte
libero di volare
consolazione rassegnata
trovai
nel vedere come
l`arcobaleno mai riesce
a chiudere
l suo
colorato cerchio.
Poesia scritta il 06/09/2018 - 21:35Letta n.1025 volte.
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Commenti
Le briciole a terra e quell'arcobaleno mai chiuso in un cerchio
La magia è in quel sorriso...
Bellissima
La magia è in quel sorriso...
Bellissima
laisa azzurra
07/09/2018 - 23:02 --------------------------------------
Bella!
Co Co
07/09/2018 - 17:32 --------------------------------------
Molto bella e ricercata.
Antonio Girardi
07/09/2018 - 15:17 --------------------------------------
scorrevole e leggibile 

Francesco Cau
07/09/2018 - 13:10 --------------------------------------
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