Nelle mani del conciatetti
Singhiozzano i semafori.
Si son abbigliate
a mescite o bistrot
quelle che un tempo erano osterie.
Solo il torchio
nella rotatoria resta tale.
Amici d’un tempo,
al tempo delle compagnie
non li riconosco: rincasano donne,
vengono ad aprire bimbi
alle porte che hanno nomi
congiunti sul campanello.
Ma son io che non ho consentito
l’impugnatura ad alcuno tenendo
ben libero l’occhio al centro.
Con tutto il peso del massello.
Si son abbigliate
a mescite o bistrot
quelle che un tempo erano osterie.
Solo il torchio
nella rotatoria resta tale.
Amici d’un tempo,
al tempo delle compagnie
non li riconosco: rincasano donne,
vengono ad aprire bimbi
alle porte che hanno nomi
congiunti sul campanello.
Ma son io che non ho consentito
l’impugnatura ad alcuno tenendo
ben libero l’occhio al centro.
Con tutto il peso del massello.

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Commenti
Bellissima 



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Bellissimo ricordo nostalgico! Buona Pasquetta!






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Si intuisce la malinconia di un passato superato, il disagio di un presente cui non si riconosce la forma... versi apprezzati.


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Complimenti per la chiarezza del pensiero ed auguri di una Santa Pasqua (ti immagino cattolico).








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