FUGACITA' DELLA VITA
La candela brucia
i giorni dell’età.
Non c’è più semina
e raccolto.
La morte ha rapito
il futuro.
Dal cranio all’alluce
un vento gelido l’attraversa.
Il giorno illumina le ossa
non c’è più freddo più caldo.
La vita arresta il suo corso
tutto è ormai storia.
i giorni dell’età.
Non c’è più semina
e raccolto.
La morte ha rapito
il futuro.
Dal cranio all’alluce
un vento gelido l’attraversa.
Il giorno illumina le ossa
non c’è più freddo più caldo.
La vita arresta il suo corso
tutto è ormai storia.
Mirella Narducci
Poesia scritta il 17/07/2020 - 14:42Letta n.983 volte.
Voto: | su 2 votanti |
Commenti
Lucida constatazione della morte, descritta senza dolore ma solo come compassione di quello che è, immaginando quello che fu. C'è emozione, ma non rimpianto o tristezza, quasi la relazione di un medico di fronte ad un corpo che si è appena spento.
Anche questa è arte se la si sia vivere per quello che è.

Anche questa è arte se la si sia vivere per quello che è.

ALFONSO BORDONARO
18/07/2020 - 12:50 --------------------------------------
Molto triste e molto bella 

barbara tascone
17/07/2020 - 19:30 --------------------------------------
Mi sembra accettazione della vecchiaia, con quel "tutto è ormai storia". Io ti ricordo più combattiva, anche se la tua poesia è bella.
Teresa Peluso
17/07/2020 - 17:42 --------------------------------------
Una rappresentazione della nostra esistenza che penetra come una lama tagliente e ne corregge la percezione di quanti a volte se ne dimenticano di ciò che siamo e quello che rappresntiamo su quest'orbe. Di grande spessore poetico, brava!


Francesco Scolaro
17/07/2020 - 16:48 --------------------------------------
Tristezza, e accettazione dell'inevitabile. Mi ha ricordato l'inizio delle storie arturiane.
Mi è piaciuta molto la scrittura, complimenti Mirella
Mi è piaciuta molto la scrittura, complimenti Mirella

Mirko D. Mastro(Poeta)
17/07/2020 - 15:47 --------------------------------------
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