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Di te Trieste

Che dire di te Trieste, meravigliosa città?
Forse che lì maturai talune vocazioni
andando a cercar Saba, Joyce e Svevo,
la psicanalisi e gli ossimori,


lì emersero le mie contraddizioni
su quelle strade in salita, fra quelle erte
verso San Giusto e ogni tuo rilievo,
nugole ombrose di gatti vari
propense al brillio, alle invasioni
di sole e novità, aperte


come quella Piazza Unità
sovraccarica di mare e di bora
-molto più di un vento, dell'ignoto la struttura-
colma di librerie antiquarie e caffè letterari,
così mediterranea la Piazza, la città
e così nordica, austera.


Di te Trieste, città smagliante e severa
-perdona il tu, questa mia confidenza
io che a te son forestiera-
canto l'armonia delle contrapposizioni,
il conciliare sovrano della differenza.



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Poesia scritta il 02/11/2020 - 18:43
Da Carla Vercelli
Letta n.760 volte.
Voto:
su 1 votanti


Commenti


Splendida descrizione di questa città e delle sue diverse anime che dialogano tra loro.

Anna Maria Foglia 03/11/2020 - 08:11

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