Tu, mia città, groviglio convulso di vite ma tenera e dolce come amante di un tempo mi accogli al ritorno.
E ti percorro ancora, fiutando con delicato riguardo aliti ben noti.
Ti sento, come un tempo felice, scorrermi dentro, giocare con le consunte corde di sentimenti antichi.
Tieni, ti prego, la mia calda mano tra le tue lunghe dita e non lasciare ch’io ancora vada.
Il riposo che cerco, in continuo tormentato fuggire ora m’aspetta.

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Ogni città ha il suo fascino, ma la mia è particolare: ha fiumi e strade che il mare circonda, e un paesaggio che il cuore mi inonda. 



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