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Se mi chiedi perché

Se mi chiedi perché
non ho risposte.
Ascolta il ruggito del mio drago
ne saprà più di me che vado leggera
fatta di cera e piume.
Reato è restare
nella scorciatoia matta del mio guscio
sul vascello di pensieri obesi
sto come l’odiato eroe in gabbia
a cui tesero mani di sabbia.


Una diga di guai tradita
da un giuda senza lode
siamo un duo affiatato
che scava la pelle e fora
contabile d’ossa e vene
cave anche quelle.
Una tara è quanto resta
di una fata dalle ali unte
tenute insieme dalla sorte
senza dimora né ricordi
sono questa
un vivaio di pensieri assenti.


Chiedi al ruggito che mi spacca dentro
melagrana ridotta in semi
disordinati e sparsi
nel tentativo di fare ordine
sul pavimento di cui sono la diva.



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Poesia scritta il 18/06/2024 - 18:59
Da Giulio Santoro
Letta n.236 volte.
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