Nella vecchia soffitta,
tra polvere e rimpianto,
risuona il ricordo del nobile strumento.
O violin, violino snello di nobile veste
di genuino legno,
le corde vibraron al son melodico
al tocco d'amorosa mano,
di colui che la vita visse con virtu'
do spirto raffinato.
Alla luce della pallida luna,
rallegravi la notte e danzar ,
al pizzico delle note, lucciole,
sciami di falevane al par dell onde
marine seguivan un con l 'altra
Il bel canto.
Il ruscello s 'univa al concento.
Guizzavan quinci pesci al melodico
sentimento.
Stornir le note tra le foglie,
come fan le folate in maggio
Si restava il pigolar,
delizia prendeva dai pini ai nidi.
Al vento son perse le sere
di quella lieta melodia.
Son ossute le capaci mani,
son polvere le sue carni
La luna brilla ancor,
ma e silente l 'aria
un di frizzante.
Che rimane inver?
Tutta la caducita umana,
non supera un secolo.
Perisce si perde la cenere
al passo del tempo.
E tu violino muto, spento
sei solo um ricordo
di chi t' amo con tanto
talento
Corrado cioci

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