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L'Asceta

«Non supplicarmi! I Thieves, la gilda per cui lavoro, vuole qualcosa da te, anzi di te. Mi sa che non conosci il detto: "Mai rubare a casa dei ladri."
Mi chiamano 'l'Asceta' non perché pratico l’ascetismo, ma per via quest'arma bianca. Sono il miglior tagliateste della piazza, tu, invece un ignobile tagliaborse.
Fa male l'ascia piantata sulla gamba, eh? In fondo ti faccio un favore nel porre fine alla tua inutile esistenza. Come osi insultarmi? Figlio di goblin a chi?
Zac!
***
Che goduria. Sembra una palla che rotola. Sul selciato, Gazza Ladra, giace in una pozza di sangue che guarda caso ha la stessa tonalità del rubino che aveva rubato.
Per mille coboldi! La mia bisaccia si è rotta! Di certo non posso mica tornare dai Thieves camminando per un centinaio miglia con in mano un capo mozzato.
Mi focalizzo con attenzione sull’orrendo mantello del cadavere. Beh, quasi quasi… sì, ho risolto il problema. Da quella sopravveste ne ricavo una sorta di fagotto, oltretutto non si macchierebbe essendo di colore nero.
Metto la testa a posto. La sua, ovviamente.



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Opera scritta il 19/05/2020 - 18:05
Da Giuseppe Scilipoti
Letta n.826 volte.
Voto:
su 7 votanti


Commenti


Santa, Giulia e Giacomo, grazie per i vostri graditi commenti e nella costanza nel seguire i miei lavori.
Secondo alcuni che hanno letto il racconto fuori da Oggi scrivo l'ironia e il cinismo inserito in "L'asceta" ricordano Tarantino.
Ad ogni modo soffermandomi sul monologo iniziale dell'assassino, dato che non disdegno il teatro ho dato per l'appunto quel tocco di teatralità, ovviamente senza esagerare con dello shakespererare ed evitando un banale "Taglio o non taglio, questo è il problema!"

Giuseppe Scilipoti 21/05/2020 - 16:25

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Eh sì, concordo con entrambi i commenti, sia quello della scardino che quello di Rebecca. Fumettistica e film, lì per lì non l'avevo intuito, ma la chiave di lettura è stato l'accenno a Goblin.
bello questo tuo modo di passare da un genere all'altro con estrema facilità. Ciao.

Giacomo C. Collins 20/05/2020 - 19:29

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Fustigatore di costumi attraversato da una rete di fittissimi simboli esoterici; spicca un demone col suo potere di morte per chi è perduto nel vizio. Tutto è inferno, tragico, grottesco.
Bravissimo l’artista, un urlo deformante le sue visioni.

GiuliaRebecca Parma 20/05/2020 - 18:16

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Il tuo amore per la cinematografia e la fumettistica è palese e lodevole. Se poi vi aggiungiamo anche la tua innata fantasia mettiamo un bellissimo fiocco sulla tua narrativa. Alla fine poi arriva la ciliegina relativa alla battuta finale. Bravo, bravoooooooo.

santa scardino 20/05/2020 - 14:38

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