t’amo e t’amerò con grande brio,
t’affiderò il cuore e la mia vita
fino al giorno che sarò finita.
È stato una volta, mai più niente.
Se ascolti le ciarle della gente
ti diranno la storia con quel Marco
del giorno che mi videro nel parco;
ch’ero in macchina al parcheggio
con Gigi il giorno di Viareggio.
Se parlo, lo dico con coscienza
né voglio mi mostri indifferenza,
ti prego d’ammirar la mia franchezza
ricordando che donna è debolezza.
Non confondere l’errore del leale
con l’atto del peccato e l’immorale:
la storia che c’è stata con Nicola
fu l’imperizia di una donna sola;
se con Giulio andai a Positano
è che pensavo fosse un puritano,
che mi ricordi d’altro, veramente,
non mi passa nulla per la mente.
La prima notte, certo, m’assentai
ma molto prima dell’alba ritornai;
peraltro, non un minuto che crollasti
e il giorno dopo niente ricordasti
Dovetti salutare qualche amico,
ma questo ormai è un fatto antico.
Poesia scritta il 18/04/2015 - 16:45Voto: | su 8 votanti |
Arcangelo Galante
21/04/2015 - 15:10
divertentissima!!
Claretta Frau
19/04/2015 - 19:38
Nicoletta Spina
19/04/2015 - 11:21 Sempre efficacissimo, Ugo, il tuo esprimersi poetico.
Buona giornata festiva! Vera
Vera Lezzi
19/04/2015 - 10:12
Maria Cimino
19/04/2015 - 10:04
Auro Lezzi
19/04/2015 - 08:33 Bravissimo!
Elisa
elisa longhi
19/04/2015 - 08:17 
Lory C.
18/04/2015 - 23:16

genoveffa 2 frau
18/04/2015 - 21:51

Giancarlo Gravili
18/04/2015 - 21:49

Rocco Michele LETTINI
18/04/2015 - 20:51
Salvatore Linguanti
18/04/2015 - 20:33
Questa è una sposa che trova sempre la scusa! ahahah...
Bravo Ugo, molto divertente. Ciao...

Gio Vigi
18/04/2015 - 20:08



