RACCONTI |
In questa sezione potete consultare tutte le poesie pubblicate per argomento. In ogni caso se preferite è possibile visualizzare la lista delle poesie anche secondo scelte diverse, come per ordine di mese, per argomento , per autore o per gradimento. |
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Lista Racconti |
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Lo Splendido C'era una volta un cigno, era chiamato "lo Splendido"; un po' perché era uno degli esemplari più belli, effettivamente, della zona e un po' per ironia perché poi, via, negli atteggiamenti e nei modi... se la tirava!
I cigni erano i volatili più belli e imponenti di quella zona del Necktar, il fiume che bagna la città di Tubinga, e lui, pertanto, sentendosi il più bello tra i cigni aveva facilmente fatto le somme! Il migliore dei migliori. Si sentiva il re indiscusso di quella parte di fiume, di tutto il tratto che tagliava in due l'amena cittadina. C'è un vantaggio, certo, a essere cigni, ma non bisogna approfittarne perché gli svantaggi sono in agguato. E il nemico era... un ponte. ![]() ![]() ![]()
lo zainetto magico Il tempo non prometteva nulla di buono e la mamma pregò Mirko di non uscire in moto quella sera.
Un gran bel giovanotto Mirko, appena ventenne, alto, di corporatura media, portava i capelli lunghi ed aveva degli occhi verdi bellissimi. Si era iscritto in Economia e Commercio e ne frequentava il secondo anno con ottimi risultati. Di famiglia agiata, il padre un affermato avvocato e la mamma una professoressa di matematica. Nonostante le possibilità non mancassero aveva sempre, nel tempo libero, cercato di espletare qualche lavoro per essere indipendente. Alcune sere faceva il cameriere per una pizzeria della zona e durante il periodo estivo amava fare l'animatore nei villaggi turistici. Era riuscito ad acquistare quella moto, di seconda mano, interamente con i suoi risparmi e tranne qualche giorno di pioggia o freddo intenso la utilizzava sempre. " Mirko aspetta che torni papà e ti fai prestare l'auto" gli disse sua madre ma non riuscì a convincerlo, era già tardi ed in pizz... (continua) ![]() ![]() ![]()
L\'avvento dei figli di Zipiagri Urlare e combattere. Sarebbero stati due atteggiamenti senz'altro naturali e spontanei in quelle circostanze. Ma Hans non poteva permettersi un tale lusso. Così si costrinse ad osservare impotente i gendarmi che portavano via il suo unico amore, Friedrich. Sapeva che prima o poi sarebbe accaduto qualcosa di simile, per questo aveva insistito a lungo per lasciare il paese. Ma Friedrich testardo com'era rifiutava l'idea che qualcuno di quel paesello potesse fargli del male. Non era mai stato in grado di percepire fino a che punto la paura e la disperazione si erano radicati negli animi dei loro vicini e dei loro amici.
Forse ora, mentre la folla lo insultava e incoraggiava i gendarmi a menarlo, lì sul posto, solo ora che, fradicio di saliva e di succo di pomodoro, si rendeva realmente conto di ciò che veramente si nascondeva dietro al partito nazista. Anche se non poteva difendere il suo amato dagli sputi e dai pomodori, dagli insulti e dalle minacce, anche se non poteva cercare un pu... (continua) ![]() ![]() ![]()
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