RACCONTI |
In questa sezione potete consultare tutte le poesie pubblicate per argomento. In ogni caso se preferite è possibile visualizzare la lista delle poesie anche secondo scelte diverse, come per ordine di mese, per argomento , per autore o per gradimento. |
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Lista Racconti |
Il mare, la pioggia, i venti............. Il mare, la pioggia, i venti… e il loro caffè.
Ebbene sì, anche loro ne hanno bisogno! E se fosse proprio lui, il caffè, quello che tutto sa?Loro, gli elementi — o meglio, le loro essenze, le loro anime — li incontri poco prima dell'alba, non lontano dal luogo in cui, un giorno, abbiamo scoperto i balconi del cielo. Proprio lì, a due passi dal posto dove le nostre anime stendono ad asciugare il loro bucato, c’è una piazza. E, come da noi, ci sono tavolini, sedie, perfino ombrelloni. Si dice che lì venga servito il caffè più buono del mondo.Non esistono baristi o camerieri, però: ognuno dei presenti ha con sé la propria caffettiera e la sua miscela personale. Ogni essenza di questi grandiosi elementi si prepara il caffè da sé, lo offre con piacere ai vicini, e si discute sulla qualità, sulla tecnica di torrefazione, su altre finezze.A vederli così, non si direbbe mai che, fra pochi minuti, cominceranno il loro lavoro: ci daranno le onde, la pace, la profondità, il colore, la co... (continua) ![]() ![]() ![]()
IL MIO. PERCORSO Noi che percorriamo deserti
segnati d’ombre ciechi automi sordi viandanti noi crediamo d’amare. E camminando gregge sperduto eppure composto verso un’unica meta noi ancora crediamo d’amare. E consumat il destino Quando il calice è vuoto e gli occhi spenti tendiamo al buio ossute mani tremanti e l’amore creduto consumato offerto vilipeso odiato dissacrato atteso solo ora ci intende e ci consola.... (continua) ![]() ![]() ![]()
il mito di baleno e iula Nei tempi antichi, quando il cielo non conosceva ancora i colori che oggi lo vestono, esisteva un giovane semidio di nome Baleno. Non era bello agli occhi degli uomini, ma nel suo sguardo brillava un fascino che nessun dio avrebbe mai potuto ignorare. Era ironico, complesso, spigoloso, ma possedeva un cuore puro e testardo, pronto a sfidare persino l’oscurità. Il suo dono era unico: con le mani sapeva dare vita a colori mai visti, dipingeva il mondo, e i suoi tocchi silenziosi parlavano più di mille parole.
Un giorno, per strappare Arco dal braccio della morte, Baleno offrì la sua voce ad Ade. Da allora, non potè più proferir parola . Comunicare con il mondo era per lui un atto di creazione: ogni sfumatura che nascondeva nel cielo, ogni pennellata sui campi di Albàna, raccontava storie di speranza, saggezza e bellezza. Arco era la sua forza, il custode delle terre, colui che coltivava i frutti e la vita. Insieme erano tutto: senza Arco, Baleno non avrebbe avuto il coraggio di colora... (continua) ![]() ![]() ![]()
Il nuovo mondo Il nuovo mondo
(La macchina del tempo cap. III) Ohhh ... che meraviglia fu la mia espressione meravigliata davanti a ciò che vedevo ... e mentre il turbinio d’immagini iniziava a fermarsi pian piano, restavo estasiata sempre più dall’incantevole paesaggio che si poneva davanti a me. Si respirava un’aria pulitissima rigenerata dall’immensità di verde che si trovava ovunque, dentro e fuori dalle case, le città come io avevo in mente e come sono oggigiorno non esistevano più. ![]() ![]() ![]()
Il ragno achille trova casa IL RAGNO ACHILLE TROVA CASA
La cassetta della posta era anche diventata la casetta del ragno Achille; aveva tirato mille e mille fili ma solo in un angolo affinché il postino non gliela distruggesse nell’infilare le buste chiuse in arrivo. Se ne stava lassù in un angolino in attesa della sua preda … Nondimeno la cassetta ridipinta da poco pareva sfoggiare la sua livrea con orgoglio ad ogni passante ma più ancora a quel postino che l’aveva sempre denigrata e ridicolizzata quando aveva le sue antiche pennellate che si scrostavano. Adesso con la nuova livrea sgargiante di un bel colore giallo brillante la si vedeva già da lontano, bella e fiera davanti alla casa di appartenenza. Tutti l’avevano notata e anche Achille che passeggiava tranquillo in cerca di nuova casa, quando la vide ne rimase incantato pensando che di un bel colore così appariscente avrebbe attirato tanti insetti per lui succulenti! E fu così che in un attimo decise che quella bella cassetta delle lettere sar... (continua) ![]() ![]() ![]()
Il vaso Ming Un prezioso vaso Ming viene rotto in un banchetto di. nozze.
Lucas si presenta a casa dei Robinson alle 13 prercise ora fissata per il banchetto di nozze. ![]() ![]() ![]()
L'angelo custode L'angelo Raphael, in attesa del prossimo incarico da parte dei "piani alti" se ne stava spaparanzato su una scogliera di un'isola hawaiana a godersi il panorama. Si sentiva in pace con se stesso, nonostante il fallimento della missione riconducibile a una certa Kimberly che gli era stata assegnata. Infatti per tutta la durata della sua breve vita non l'aveva mai protetta dai pericoli fisici come pure trascurandola a livello spirituale.
Nel rievocare determinati accadimenti, Raphael, rise sguaiato, trovandoli alquanto spassosi. Finché, nel rialzarsi notò che l'aureola era sparita, mentre le piume delle ali via via si tingevano di nero pece, per non parlare della materia di cui era composto la quale iniziava ad assumere un colore rossastro «Ma che diavolo sto diventando?» si chiese costernato, per poi realizzare di essersi risposto da solo.... (continua) ![]() ![]() ![]()
L'archivista L’archivista
Danny era assiduo frequentatore del parco pubblico, unica isola di verde nel mare grigio del condominio della città. Si sedeva su una panchina e leggeva tranquillamente il suo giornale quotidiano, osservando di tanto in. Tanto i bambini infervorati nei loro giochi, le mamme con le carrozzine e gli altri visitatori che, come lui, assaporavano sole e l’abbondante vegetazione. ![]() ![]() ![]()
L'ultimo elfo Un elfo di nome Ohtar, dopo un letargo millenario, uscì dall'incavo di un enorme albero. Si accorse di essersi incanutito sia dentro che fuori e non ci volle molto per capire il perché.
Vagò barcollando per quel boschetto ed avvertì di come la linfa del luogo risultasse scarsa. Nel percorrere una breve discesa, si ritrovò all'ingresso di una metropoli, osservando con orrore il cambiamento, tra strade asfaltate, marciapiedi, edifici, automobili e quant'altro. Ohtar, con le ultime forze rimaste, si appoggiò a un lampione di fronte a un bar frequentato perlopiù da motociclisti. «Ehi, vecchio, non hai un bell'aspetto!» gli disse in tono maleducato un ragazzo dalla cresta rossa e con un abito nero ricoperto di borchie che se ne stava seduto su una Harley. «Lo so!» esclamò l'elfo sussurrando, per poi stramazzare a terra e trasformandosi all'istante in un cumulo di polvere.... (continua) ![]() ![]() ![]()
L'ultimo immortale L’ULTIMO IMMORTALE
(Highlander) C’era un gran rumore nel parco giochi tra i gridi gioiosi dei bimbi che giocavano e il gran chiacchierio dei genitori a conversare tra loro o insieme alle bambinaie che avevano il compito di tenere d’occhio i piccoli. ![]() ![]() ![]()
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