RACCONTI |
In questa sezione potete consultare tutte le poesie pubblicate per argomento. In ogni caso se preferite è possibile visualizzare la lista delle poesie anche secondo scelte diverse, come per ordine di mese, per argomento , per autore o per gradimento. |
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Lista Racconti |
Un Natale mancato Io non scriverò di questo prossimo Natale, sono convinta che i miei amici lo faranno magistralmente meglio di me , ma ho pensato di narrarvi una storia del mio passato.
Caro papà, ricordi quand’ero bambina, avevo poco più di cinque anni, ed era il primo Natale che pensavi di passare finalmente con la tua famiglia?. Quelli precedenti li avevi trascorsi tutti tra le onde del mare, il più delle volte in tempesta. Eri arrivato il 23 di dicembre e la mattina del giorno dopo chiedesti alla mamma di prepararmi perché desideravi portarmi con te a comprare l’albero di Natale. La mamma mi preparò con cura, mi mise uno splendido cappellino scozzese e per la prima volta un cappottino di panno rosso, mentre tu eri un ragazzo splendido nel tuo vestito di tweed grigio. Ti camminavo affianco un po’ intimorita ed un po’ felice per l’opportunità di avere anch’io finalmente un papà presente. Comprasti un bellissimo abete, che iniziammo ad addobbare appena arrivati a casa. Coinvolta dall’ent... (continua) ![]() ![]() ![]()
Opera non ancora approvata!
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Un oggetto conservato in una scatola...Un ricordo tanto caro e lontano... Ci sono degli oggetti che a guardarli riportano indietro nel tempo. In una scatola conservo gelosamente gli occhiali di mia madre.
Più che da bambina, direi da giovinetta: quegli gli occhiali conservano ricordi di un tempo passato e molto bello... Mia madre era molto miope e aveva degli occhiali con vetri molto spessi ( allora non erano ancora in uso i moderni vetri leggerissimi, anche ad alte gradazioni) ed erano anche pesanti e d'estate, che si sudava tanto, spesse volte se li toglieva per riposare gli occhi e arieggiare il viso. Faceva così anche quando la sera andavamo in un parco vicino casa. Lei si intratteneva su una panchina insieme a delle amiche, e io giocavo nei d'intorni, sotto la sua stretta vigilanza, senza allontanarci molto dal suo circuito di osservazione. Poichè quando toglieva gli occhiali non vedeva più nulla anche a piccole distanze, io e le mie amiche approfittavamo ad allontanarci per parlare con i ragazzini che circolavano intorno a noi, ma non appena lei ri... (continua) ![]() ![]() ![]()
Opera non ancora approvata!
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Un po di me! Ho sempre diffidato dal virtuale e con prudenza mi sono affacciata su Oggi Scrivo...
Sentivo la necessità di pubblicare le mie emozioni, per lungo tempo rinchiuse in me e nei fogli sparsi dentro la mia anima... Poi il tentativo di vincere la mia riservatezza ![]() ![]() ![]()
Un raggio di sole Talvolta alzo gli occhi al cielo anch'io , io che , con quel cielo un po' ce l'avevo.
Così tante volte fui irascibile e scostante con quell'immenso tetto di cui riuscivo a vedere crepature e fenditure. Non riuscivo a vedere l'onnipotenza,l'eternità di colui che avrebbe dovuto proteggermi. Ho visto invecchiare il cielo sotto cui cammino giorno dopo giorno,così come l'asfalto sotto ai miei piedi non è mai sembrato così vecchio così saggio da sapermi indicare strade e farmi evitare sentieri poco sicuri. Ho visto invecchiare la vita e , questo significa , guardare in faccia la morte. Ho iniziato a vedere sempre più capelli bianchi sul capo di mio padre e qualche ruga in più sul volto di mia madre. Era semplicemente il riflesso della mia crescita, la carta d'identità un po'stropicciata di questo mio strano viaggio tra le strade del mondo. Non è vero che noi giovani siamo distratti; Siamo così concentrati sulle cose sbagliate che a tratti , da quelle stesse fenditure del cielo,potre... (continua) ![]() ![]() ![]()
Un risveglio Strappato dal sonno, forse per sbaglio, ma non un sonno tranquillo, cosa era stato?
Una vertigine come un’anestesia, le immagini che corrono rapide impedendo di renderne chiara l’appartenenza, poi colori e tutto che intorno gira con voci sospese, distorte, irriconoscibili pure sapendo a chi attribuirle. Ora però pian piano svanisce, ecco arrivare il nevischio che subito comincia a diradarsi. Gli occhi ancora non si aprono, non per mancanza di volontà ma contro di essa: pesantissime palpebre. Ancora per poco, però, la volontà ha lentamente la meglio, ma è difficile. La faccia rivolta di lato e la mano che tocca la superficie che vedo ma non sento, provo a muoverla ma nulla, ancora non risponde. ![]() ![]() ![]()
Opera non ancora approvata!
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UN SERVIZIO PER MACEDONIA E' ancora lì, nella vetrinettad'angolo, la ciotola grande ele sue sei ciotoline piccole, di vetro ruvido tutto colorato,la più grande verde pisello e le piccole di un colore diverso una dall'altra: azzurro, violetto, giallino, rosato, verdino e turchese.
Il tutto con ilbordo dorato. Vi pare poco? Sono cinquant'anni che è quì, ma da dove arriva. E' il servizio più elegante che avevamo in casa: il Casello, uno dei tanti della ferrovia Brescia/Edolo, era la nostra casa. Quattro stanze, per modo di dire, servizi igienici esterni, acqua corrente esterna con pompa e pozzo ed in dieci ad abitarci. Padre madre, quattro maschi e quattro femmine. Io ero la penultima e sinceramente non mi sembrava troppo piccola, forse perchè piccola ero io. Ilnostro bel servizio per macedonia, che di macedonia non ne aveva mai vista, era lì in bella mostra nella vetrina della credenza. In autunno si compravano delle pere invernali che maturavano piano piano, con un profumo di cui mi sono persa il ricordo e... (continua) ![]() ![]() ![]()
Un sorriso una forza Ho sempre lottato nella mia vita,
Mi sono sempre alzata le maniche Sono andata avanti Sorridendo anche quando Il mondo mi crollava addosso E l'unica cosa che volevo fare Era chiudermi in camera per giorni E versare tutte le mie lacrime su un freddo cuscino... Ho sempre dovuto lottare Contro chi non ha mai creduto in me Contro chi credeva che nella vita non avrei fatto nulla di buono E che era convinto che non sarei mai cresciuta Ma ora invece mi guardo allo specchio E vedo Una piccola donna Che non ostante Le mille porte sbattute in faccia I mille no, I tanti "Tanto non ce la farà mai" Le mille lacrime versate Tutti i momenti di tempesta Ce l'ha fatta... Quella ragazzina aggressiva è cresciuta È diventata una donna Che ancora oggi Ha le sue difficoltà Ma ha una marcia in più Ed è quel suo sorriso Che non ha mai perso Che li ha dato la forza per Andare avanti Anche quando Credeva di non farcela... Quel suo sorriso è La sua forza... (continua) ![]() ![]() ![]()
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