Scrittura Creativa

     
 

La scrittura creativa è una palestra di allenamento per chi ama scrivere e vuole sviluppare il "muscolo" della fantasia.
Per dare uno stimolo abbiamo ideato una simpatica competizione. Mensilmente proporremo un tema diverso fornendo le opportune istruzioni.
Questo mese l'argomento è:

un fiocco di neve vagabondo / fra scavalcare una tettoia o una viottola / non sa decidersi (Emily Di

Le istruzioni sono:

Un drabble (racconto di 100 parole) sull’Indecisione


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Il miglior racconto sarà premiato con la pubblicazione nella prima pagina del sito per un mese con l'indicazione del vincitore.


 
     



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LISTA DELLE SCRITTURE CREATIVE PER GRADIMENTO



L'uomo dalle forbici d'oro

L’uomo dalle forbici d’oro

Il mio cruccio sono sempre stati i capelli, caduchi come le foglie dei tigli del viale in autunno.
La calvizie precocissima che aveva lasciato scoperto gran parte del cranio già prima dei vent’anni, mi assillava e faceva sclerare il barbiere quando passavo da lui per farmi rimettere a posto i radi e lunghi capelli il sabato sera poco prima che chiudesse, dopo esserci già stato di buon mattino, perché il solito colpo di vento malandrino scompigliandoli li aveva fatti garrire come uno stendardo al vento; allora lui, sbuffando e sacramentando tra sé, rimetteva mano al lavoro concluso poche ore prima e con geniali giravolte di spazzola, oltre a un consumo industriale di lacca, s’incaricava di ridistribuire i resti di quella che era stata una folta chioma fulva, dentro l’intera area della calotta cranica.
La bottega di Fortunato, ovvero: “L’uomo dalle forbici d’oro”, così sopranominato per le forbici dorate vinte in un gara per parrucchieri in ambito regional... (continua)


vecchio scarpone 10/03/2019 - 09:05
commenti 2 - Numero letture:1307

Argomento: OSSERVARE, PENSARE, PARLARE, INTERVENIRE

Voto:
su 1 votanti


Non mi basti mai

Alice giunse a destinazione in un’afosa mattina di giugno. L’attendeva una città di Milano assolata, in contrasto col suo animo cupo di chi è ancora al centro di una tempesta.
Era partita un’ora prima da Bologna ripromettendosi di non cedere, ma quando il treno stava per giungere in stazione, non riuscì a resistere ed indossò gli auricolari del suo lettore mp3. La melodia di una delle canzoni di Lucio Dalla rese Alice ancora più inquieta e depressa; quelle note erano state la colonna sonora degli ultimi mesi.
Nel dicembre dell’anno precedente, appena assunta come ragioniera in un prestigioso studio di Bologna, non stava nella pelle per quell’agognato impiego ottenuto dopo aver tanto studiato.
Il colloquio l’aveva sostenuto con Riccardo, uno dei soci dell’ufficio, dallo sguardo comprensivo e i modi cordiali, che subito l’aveva fatta sentire a suo agio. Alice era stata assunta e tra loro si instaurò subito un rapporto di collaborazione fondato sulla fiducia e sulla stima reciproca. I... (continua)

PAOLA SALZANO 27/10/2024 - 09:42
commenti 2 - Numero letture:480

Argomento: Scrivete un testo all’interno del quale ci sia la frase di una canzone che è motivo di ispirazione p

Voto:
su 1 votanti


la goccia di pioggia

In un giorno di pioggia,
una piccola goccia d’acqua,
venne liberata da una nuvola
gonfia e desiderosa di svuotarsi
per tornare a fare dispetti al sole.
Appena liberata la gocciolina,
decise di rallentare la sua caduta,
troppo veloce per poter riflettere.
A questo scopo raccolse un po’
di nebbiolina e ne fece un paracadute.
Intanto pensava: ‘’ Non voglio cadere
sul parabrezza di un’auto, sarei
immediatamente spazzata via.
Non vorrei neppure cadere in mare,
nessuno mi noterebbe, di cadere in
una pozzanghera… non se ne parla
nemmeno. Nel calice di un fiore,
sarebbe romantico, ma il primo
uccelletto assetato mi berrebbe.
Se potessi scegliere, vorrei cadere
su una zolla di terra di un paese
povero, sopra un semino di grano.
Che soddisfazione!!! Darei la vita
ad una spiga, che darebbe tanti chicchi,
i chicchi… farina ed infine PANE!’’.
Mentre faceva tutte queste
considerazioni non si era accorta
che la temperatura era cambiata,
e che era diventata un belliss... (continua)

santa scardino 03/09/2021 - 22:28
commenti 7 - Numero letture:778

Argomento: UN'ESTATE AL MARE

Voto:
su 8 votanti


Verbo

No, dolce spirito delle montagne, vivere non è una questione di quantità né di qualità.
Non è un patetico accumulo di esperienze, di viaggi, di amori, di competenze, figuriamoci di conti finanziari.
Non è passeggiare al tramonto a Rio, a Copacabana, sulla Quinta Avenue o baciarsi sotto la pioggia su le Champs Elysee.
Non è il pianto di un neonato né il centodieci e lode all'università, men che meno il ritiro yoga sull'ultimo monte dimenticato da Dio.
Vivere è un sentiero di briciole, un versante in discesa, una palude stigia di patos e nubi colme di gratitudine.
Vivere è lasciare, perdere, abbandonare, comprendere, prendere con sé, uscire all'alba bianchi in viso e oltrepassare una soglia liquida come mercurio e fresche cascate.
Vivere è un po' come il concerto di Köln di Keith Jarrett, Schism dei Tool, la sonata al Chiaro di luna di Beethoven, Il posto delle fragole di Bergman, I vangeli per guarire di Alejandro Jodorowsky.
Sono solo esempi.
Capite, vivere non è un sacrifici... (continua)

Marco Mitidieri 11/06/2023 - 16:34
commenti 1 - Numero letture:820

Argomento: Giugno:

Voto:
su 3 votanti


MELANCONICI RICORDI

In questo pomeriggio festivo senza ansia, una sigaretta a metà, col tempo che non mette bene….penso a lui. Ricordo tutti quei pomeriggi uggiosi passati insieme a raccontarci di noi con la semplicità e la pazienza di capire i nostri bisogni, i nostri desideri. Cercare quel calore che ci teneva uniti e ci faceva sentire l’uno per l’altro, quella certezza di appartenersi anche nei silenzi. Increduli sapere di essere una cosa soltanto, come una nota che nell’animo dell’altro risuona dello stesso suono. Mi guardavi intensamente volevi scoprire nell’oscurità della mia mente se c’era un emozione che ti avrebbe fatto felice, ma le mie emozioni trovavano rifugio nel corpo che ermetico non rivelava sensazioni che potevano esprimere amore, gioia. Cosciente del mio volontario oscuramento dei sensi, davo l’impressione di non essere me stessa. Paura che si leggesse la mia debolezza o la tentazione beatificante di volerti, di abbandonarmi indifesa alla tua sensualità. Timore il mio… chissà, subivo il... (continua)

mirella narducci 09/04/2019 - 19:26
commenti 7 - Numero letture:1260

Argomento: AFFIORA UN PENSIERO D'AMORE (incipit)

Voto:
su 6 votanti



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