RACCONTI |
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Autore |
Perduto e ritrovato Finalmente era arrivato il giorno che si andava al tempio, il fanciullo Gesù era emozionato e felice; sua madre aveva preparato provviste per il viaggio e suo padre aveva preso accordi per aggregarsi ad una carovana e fare così il viaggio insieme. E si partì, il tragitto non fu particolarmente pesante e quale emozione avvicinarsi alla grande città. Nel dedalo di vie e viuzze c’era gran fermento e movimento di persone ed animali. Il tempio: finalmente si era arrivati ed entrati si fecero le offerte secondo la
Legge; la confusione era tanta e il fanciullo Gesù sparì dalla vista dei genitori, che però al momento non si allarmarono più di tanto, fiduciosi che lo avrebbero ritrovato nella carovana, che ormai si apprestava a ripartire. Sennonché, cercatolo, non si trovava, nessuno ricordava di averlo visto e allora salì l’angoscia. I due genitori decisero di tornare indietro e tornati precipitosamente al tempio, lo trovarono assorto nell’ascoltare e addirittura intervenire nei colloqui con... (continua) ![]() ![]() ![]()
Nell'orto in primavera La mamma lavora nell’orto;
la terra appena dissodata, sotto l’abile rastrello si sfarina, per poi accogliere sementi qua o delicate piantine, appena uscite dal vivaio di là. La laboriosa fatica si trasforma ora in attesa fidente e attenzionata nello strappare erbacce e allontanare le limacce. Arriverà poi l’acqua ad irrigare, sino a che, finalmente si potrà raccogliere. L’orto segue le stagioni, le verdure si avvicendano, la cura non viene mai meno, ma alfin si viene ripagati.... (continua) ![]() ![]() ![]()
Un pomeriggio in cammino Non sono digiuna di natura,
anzi, ma il camminare in montagna è tutta altra cosa. Prati verdi, profumati, di un profumo che quaggiù si è dimenticato; torrentelli di acqua cristallina, allegra, che salta di masso in masso, a formare cascatelle o pozze fresche ed invitanti contro la calura. Contrade avvolte nel silenzio con case che riprendono vita e altre lasciate all’oblio. Freschi gerani a dire che lì la vita è ritornata, anche se per poco, giusto il tempo delle vacanze. Capitelli, oratori e memorie di una guerra lontana, poi fresche fontane che invitano al ristoro… I nitidi rintocchi della campana del piccolo campanile ci dicono che è ora di ritornare, un saluto a chi sotto il portico sta scambiando quattro chiacchiere e alla vecchina dai bianchi capelli affacciata alla finestra incorniciata dai gerani. Nel ricordo il profumo del fieno adagiato in campi che si ritagliano spazio tra macchie di orchidee selvatiche.... (continua) ![]() ![]() ![]()
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