RACCONTI |
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Autore |
Squarcio d'anima Capodanno 2019.
Un attimo. Uno sguardo. Una frase buttata lì, come un fiammifero acceso nel buio. Il giorno dopo, incapace di tenermelo dentro, le scrivo: “Sei bellissima.” Non sapevo allora che quella frase sarebbe stata la porta di un amore che mi avrebbe travolto. Eravamo giovani. Ma veri, belli, innocenti nel sentire. Col tempo, però, qualcosa ha iniziato a cambiare. ![]() ![]() ![]()
memorie di luglio Non ho mai avuto bisogno di dirlo ad alta voce.
Chi mi conosce, chi mi ha visto crescere, sa che c’eri tu. C’eri sempre. Mi hai cresciuto con fermezza, ma mai con durezza. E non capirò mai come facevi. Mi bastava la tua mano sulla spalla per sentirmi pronto a fare qualsiasi cosa. ![]() ![]() ![]()
il viaggio che non fu Il treno correva lungo i binari come un pensiero troppo difficile da fermare. Dentro uno scompartimento semi vuoto, lui sedeva con lo sguardo fisso fuori dal finestrino, ma senza davvero guardare.
I suoi occhi erano pieni di passato. Un amore che l’aveva consumato, un addio mai superato, e quella perdita – quella maledetta perdita – che ancora gli bucava il petto ogni volta che il silenzio si faceva troppo forte. Era stanco. Di rimpianti, di notti a guardare soffitti, di giorni trascinati come catene. Poi, la vide. Era salita a una fermata qualunque. Si era seduta poco più avanti. Niente di clamoroso: un sorriso mentre sistemava la sciarpa, uno sguardo gentile rivolto a una signora anziana. Ma in quell’istante qualcosa si aprì. Il cuore cominciò a battere più forte. Il cervello lo bombardava di paure, ma il cuo... (continua) ![]() ![]() ![]()
il mito di baleno e iula Nei tempi antichi, quando il cielo non conosceva ancora i colori che oggi lo vestono, esisteva un giovane semidio di nome Baleno. Non era bello agli occhi degli uomini, ma nel suo sguardo brillava un fascino che nessun dio avrebbe mai potuto ignorare. Era ironico, complesso, spigoloso, ma possedeva un cuore puro e testardo, pronto a sfidare persino l’oscurità. Il suo dono era unico: con le mani sapeva dare vita a colori mai visti, dipingeva il mondo, e i suoi tocchi silenziosi parlavano più di mille parole.
Un giorno, per strappare Arco dal braccio della morte, Baleno offrì la sua voce ad Ade. Da allora, non potè più proferir parola . Comunicare con il mondo era per lui un atto di creazione: ogni sfumatura che nascondeva nel cielo, ogni pennellata sui campi di Albàna, raccontava storie di speranza, saggezza e bellezza. Arco era la sua forza, il custode delle terre, colui che coltivava i frutti e la vita. Insieme erano tutto: senza Arco, Baleno non avrebbe avuto il coraggio di colora... (continua) ![]() ![]() ![]()
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