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Le memorie di Ashbar

Nasconde il volto
nell'hjiab dall'azzurro cielo,
pelle di mandorle amare
occhi di olive nere,
che scrutano l'anima.
Nel movimento di gambe snelle,
nel passo leggero,
nell'ampio respiro del seno
che innalza il Mejunter di chiffon.
(nell'anulare l'anello di filigrana
cesellato da Haimed l'orafo.)
Anima araba,
il sogno lontano,
di lampade accese e fierezza,
il manyo intorno al collo,
la brocca sul capo per attingere
l'acqua alla sorgente di Haydun.
Baghdad è lontana, oltre le dune
di un altopiano esteso
e le anse dei due fiumi
che là conducono.
Perché il Tigre si tinge di rosso?
Ashbar dorme il sonno profondo,
intimità violata di sangue nefasto
che scorre a colorare la terra.


Davanti alla Moschea le tue scarpe,
la tua voce in preghiera che si perde
oltre il tempo dell'innocenza!



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Poesia scritta il 01/11/2019 - 18:59
Da Alpan .
Letta n.919 volte.
Voto:
su 1 votanti


Commenti


Sempre belle e profonde le tue opere.

Antonio Girardi 03/11/2019 - 16:41

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Una stupenda dedica che dipinge una realtà ben diversa dalla nostra...

Grazia Giuliani 03/11/2019 - 16:39

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Bella opera con sentire di fiaba. Coraggiosa e meritevole dedica. Complimenti

Ernesto D'Onise 03/11/2019 - 16:35

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Bellissima descrizione di una meravigliosa donna accompagnata da riflessioni profonde!

Anna Maria Foglia 02/11/2019 - 15:03

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Una dedica molto bella. Complimenti

MARIA ANGELA CAROSIA 02/11/2019 - 08:12

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Bellissima poesia, delicata e dedicata ad una fanciulla che vive in una realtà molto diversa dalla nostra.

santa scardino 01/11/2019 - 20:45

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