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Quelle che leggerete
sono le ultime quattro dedicatorie
di un vecchio taciturno che attese
la sua naiade tra elegie e ninfee
nella scrittoria lungo una gora.
Al mattino salutava i nannuferi
in fiore, e si accompagnava dove
Etna divenne il frutto divino della
fusione tra cielo e terra, figura
che cima verso la volta, la sfiora.
Sedeva sulle grosse radici,
e i piedi era come se penetrassero
nelle profondità della terra.
Quel giorno osservò un legno
che galleggiava arso e fuligginoso.
Quando Pan suonò il flauto divino,
echeggiando l’armonia del silenzio,
i fiori di loto mossero
passi di danza
cantando in modo melodioso.


° Talora mi capita di pensare a come saranno gli ultimi
giorni della mia vita…




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Racconto scritto il 01/04/2019 - 19:11
Da Mirko D. Mastro
Letta n.1078 volte.
Voto:
su 8 votanti


Commenti


Si Maria Isabel ha ragione, usi sempre termini molto ricercati nelle tue poesie e proprio per questo e non solo, anche per i contenuti sono così belle.

santa scardino 03/04/2019 - 21:07

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Splendido Racconto sempre molto bravo piaciuto molto

Barbara Lai 02/04/2019 - 12:42

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Mi serve il dizionario ancora! Devo cercare:naiade,nannuferi,gora e scrittoria. Però sono troppo stanca adesso. Ma da Pan in avanti mi piace molto, bellissime immagini. È un progresso (Per me)! Ti devo il commento di 2 terzi della poesia, scusa, racconto. Mi piace scherzare; tu sei bravissimo. Notte

Maria Isabel Mendez 01/04/2019 - 23:21

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MASTRO POETA...Commento la chiusa...Vorrei intorno a me solo sorrisi perche ho avuto una vita felice e se vedo piangere soffrò infinitamente. notte

mirella narducci 01/04/2019 - 22:38

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Scusami, pensavo fosse poesia

laisa azzurra 01/04/2019 - 21:09

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Nn ci è dato saperlo, ma possiamo vivere oggi come se nn ci fosse domani...
Cosa faresti?
Ho scritto una poesia tempo fa...Nn ricordo neppure il titolo, ma di certo abbraccerei e sfiorerei le mani di tutti coloro che s'improvviserebbero sul mio cammino
Splendida poesia, Mastro

laisa azzurra 01/04/2019 - 21:08

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