Sarò allo scrittoio con uno di quei golfini senza le maniche
sotto la giacca di velluto marrone a scrivere e guardarti
preparare una di quelle leccornie o a prenderti cura delle piante del balcone.
Coi tuoi capelli bianchi, e ancora la freschezza dei trent’anni.
Continui a fare la piega al lenzuolo dov’è il mio cuscino,
anche se da poco meno di un anno ti guardo da una piega nel cielo.... (continua)
Alla domanda se è possibile scrivere una poesia sulla falsità, devo dire che ho pensato moltissimo sul tema e ho PENSATO che sia difficile perchè in realtà:
LA FALSITA' E' UNA BASE DEL NOSTRO IO: DIFENDE O ILLUDE CHI LA USA O FORSE E' NECESSARIA PER QUESTO MONDO.... (continua)
La Grande Statua con gli occhi vitrei rivolti verso il cielo non si lascia impressionare dai violacei e violenti fulmini.
Massiccia e ben levigata la figura, impassibile l'espressione, impossibile rompere quel cuore di pietra.
Consapevole di non poter scendere dal piedistallo, con celata rassegnazione si ostina a non mostrare sentimento alcuno.
E i secoli passano....
(continua)
FORTUNELLA
Auronzo di Cadore, luglio 2005.
Era sabato sera, due giorni prima del mio rientro a Trieste dalla vacanza in montagna. Mi trovavo nella camera al piano terra della pensioncina in cui alloggiavo, quando sentii degli strani rumori che venivano dall’esterno, come un frullo d’ali. Mi affacciai e, proprio sotto il davanzale, vidi un uccellino nero che si agitava spaventato. Scavalcai il davanzale e lo raccolsi, era terrorizzato. Confesso che non sapevo cosa fosse, ma lo portai da mio marito e dai miei due figli e decidemmo di recarci di corsa nell’unico negozio per animali di Auronzo, che stava per chiudere. Tom, il nostro cagnolino, non sembrava minimamente interessato all’esserino.
La commessa guardò l’animaletto ed ammise che nemmeno lei sapeva di che specie si trattasse, mentre mio figlio quattordicenne continuava a ripetermi che dovevo stare attenta perché sicuramente era un piccolo, ma pericoloso, rapace. Beata ingenuità.
Io spiegai alla commessa che avrei dovuto... (continua)
Sull’albero era scritto: Quando Paride potrà vivere senza la sua Enone si vedrà l’acqua dello Xanto rimontare alla sorgente.
Fu subito Eris, la Mela d’oro alla più bella, il giudizio di Paride, il rapimento di Elena con l’aiuto di Afrodite.
Paride visse senza la sua Enone, Enone restò sola.
In uno scritto apocrifo, resoconto di un simposio, fu precisato da Afrodite che il fiume Xanto, proprio nel giorno dell’abbandono, fu visto rimontare alla sorgente.
In quel tempo lontano gli Dei e la Natura erano presenti nelle vicende umane.
Ora sono tutti andati via, viviamo di Twitter, Facebook e saluti seriali con whatsapp senza riscontri.
Rispondiamo all’amore greco tenendoci per mano, facendo circolo in girotondo e cantando insieme le più belle canzoni d’amore, liberi da Guerre e da Covid. La vita è più bella vissuta così, con l'aggiunta dell'idea preziosa che qualcuno , da lassù, ci guarda e sorride, ci apprezza e ci saluta.
Abbiamo ancora bisogno di favole, miti e leggende....
(continua)