Scrittura Creativa |
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Lista Generale |
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Fuoco di Vesta L’uomo era alto e così magro che sembrava sempre di profilo. La sua pelle era scura, le ossa sporgenti e gli occhi ardevano di un fuoco perpetuo.
Voleva imbarcarsi a tutti i costi prima che finisse la guerra, perché sarebbe finita, ma gli avevano sempre detto di no per quella sua magrezza atavica e il colorito "ascaro". Il padre ufficiale del Regio Esercito e il nonno ex carabiniere: possibile che lui non riuscisse neanche a imbarcarsi come marinaio? Ora lo volevano accontentare per placare il suo patrio ardore sapendo che sarebbe stato per poco, visto l'evolversi degli eventi bellici. Salpò il nove settembre del quarantatrè sulla corazzata "Roma".
Glauco Ballantini 06/05/2016 - 11:47 commenti 10 - Numero letture:1589Argomento: INCIPIT (inizia il tuo racconto con la descrizione di questo personaggio)
il settimo sogno Un settembre strano, nell'aria un caldo strano, ogni pioggia un diluvio, ogni vento un uragano, ogni notte un sogno strano. Umberto aveva un presentimento strano, tanto strano che portava con se a letto uno dei suoi gatti come se fosse il suo angelo custode.Umberto solo così riusciva a prendere sonno nonostante le imprecazioni della moglie contro quel gattone accovacciato, ogni mattina in quel settembre era un risveglio strano, i suoi sogni, i suoi sogni a volte erano lucidi, tanto lucidi da sembrargli vissuti. Umberto comincio' una notte ad avere paura, si svegliava spesso e rifrullava nella sua mente per la sesta volta in quelle notti il solito sogno, un luogo uguale, grandi alberi uguali, una strada vuota con un grande edificio illuminato a giorno, uno strano schiamazzo di una civetta impaurita desto' Umberto nella fievole luce del mattino, il caffè' della santa moglie con le dolci parole riuscirono a dargli un po di coraggio per affrontare la giornata nel suo lavoro. Una sera Umb... (continua)
umberto cavallini 25/04/2016 - 22:03 commenti 1 - Numero letture:1350Argomento: I RACCONTI DEL MISTERO
IL LADRO DEI SOGNI Quando l’incontrai il suo sguardo si era posato nei miei occhi; dentro c’era un misto di orgoglio, disperazione, solitudine che, mixati insieme, pronunciavano una prorompente richiesta di aiuto.
Giaceva in un letto d’ospedale dove mi ero recato non solo per far visita ad un amico ma anche per offrire un po’ di conforto a chi soffre, come faccio di tanto in tanto per riportarmi con i piedi sulla terra. Intendiamoci, non sono ne migliore ne peggiore di altre persone ne voglio atteggiarmi a buon samaritano ma è una cosa che rende più leggero il mio vivere, mi libera di parte delle angosce recondite che tutti abbiamo e forse serve più a me stesso che agli altri. Mi avvicinai e lei chiuse gli occhi, un gesto di rifiuto, una barriera che voleva creare tra sé ed il mondo. Sostai in silenzio vicino a suo letto, sapevo che percepiva la mia presenza. Poco dopo, infatti, girò la testa e mi disse: “Non la conosco, cosa vuole da me, non vede come sono ridotta”? Approfittai per guardarla megli... (continua) Gaetano Antonioli 21/04/2016 - 18:04 commenti 0 - Numero letture:1603Argomento: I RACCONTI DEL MISTERO
Finché l’ultimo respiro lascerà le nostre anime. L’ombra della giovinezza ormai sfiorita, le rughe segnano i profili sinceri di chi ama la vita. Cerco tra i fogli invisibili dei miei ricordi un sogno che continua a sfuggirmi… forse troppo grande per me!
io,sono semplice, mi accontento di quello che ho, porto con me i segni del tempo con orgoglio, la mia pelle ruvida, secca di salsedine, fa da cornice al mio viso stanco. Cavalco le onde della vita, come la prua di una barca,che tocca il cielo e poi giù... è il mio amore per lei, che spinge come un vento,questa vela non più forte, mai rassegnata... dal petto il cuore palpita nuove emozioni. donato mineccia 20/04/2016 - 19:46 commenti 3 - Numero letture:1326Argomento: I RACCONTI DEL MISTERO
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