Scrittura Creativa

     
 

La scrittura creativa è una palestra di allenamento per chi ama scrivere e vuole sviluppare il "muscolo" della fantasia.
Per dare uno stimolo abbiamo ideato una simpatica competizione. Mensilmente proporremo un tema diverso fornendo le opportune istruzioni.
Questo mese l''argomento è:

Le finestre a volte non hanno imposte, si aprono su…

Le istruzioni sono:

da una citazione di A. Tabucchi


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Il miglior racconto sarà premiato con la pubblicazione nella prima pagina del sito per un mese con l'indicazione del vincitore.


 
     



Lista Generale

     
 



La mente vede quello che sceglie di vedere

Vi racconterò del principe Bucaneve di ritorno da uno dei suoi viaggi nella nostra terra.
Il giovane non aveva mai sentito prima un profumo tanto gentile, leggero nell'aria di marzo. Gli piaceva ricordarlo come la carezza gialla della fresia, ma…

“I ricordi sono vestiti bianchi
che proteggono il cuore
dal freddo della strada…”

Dietro gli steli sottili una fanciulla bellissima fuggì via.
Tornato nel Paese dell'Inverno il principe chiese a Re Gelo, suo padre, il permesso di rivedere quella fanciulla della quale si era innamorato perdutamente.
La fanciulla tornava ogni mattino nel bosco e guardando le foglie a spada delle fresie gialle ripensava al suo principe.

Barbara, amica mia non è solo una fiaba. Ascolta…

Il re, adirato, negò la richiesta al figlio esortandolo a non rivedere colei che era la principessa Primavera e abitava la regione delle brezze e dei fiori; lui che era il principe delle nebbie e dei primi geli.
Un altro inverno lungo e silenzioso trascorse, ma... (continua)


Mirko D. Mastro 29/05/2021 - 04:13
commenti 5 - Numero letture:775

Argomento: RISCRITTURA

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Dalla finestra, versi dipinti e prosa

Inizia un altro atto. L’istrione dal proscenio con la voce tremula del suo personaggio

“Quando guardo dalla finestra
vedo, fuori di me, una natura
che non vive, ma che non è neppure morta.
Un cielo che passa da un azzurro forte
ed intenso ad un grigio plumbeo.
Cirri che viaggiano su tappeti di rondini
migratrici, bramose di un caldo sole.
Austera e regale un’aquila ascende
verso un nido ormai vuoto”.

Con solennità nel tono, ora, dalla ribalta accompagnando le parole con i gesti negli abiti d’un contadino affabula, pare quasi favelli
<Chiederò allo spaventapasseri di portarmi oltre la maggese
per giocare al Padreterno un tiro scortese.
Perché come il fantoccio anche io ho le braccia aperte a tutti,
fino a che non mi stancherò di osservarli solo i frutti…
Quando il Veglio solo vedrà i pennuti intenti a banchettare
si accorgerà tardivo che da molto era ormai giunto il tempo di arare.
E siccome esattamente come lui io ho smesso i panni degli altri,
se si de... (continua)


Mirko D. Mastro 27/05/2021 - 05:04
commenti 7 - Numero letture:765

Argomento: RISCRITTURA

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Còccole in fabula

Narra questa favola antica di un piccolo rigogolo lìvido rimasto solo nel folto del bosco. Le sue ali non erano ferite, ma la paura presa per l’urto nella caduta da un enorme faggio non lo lasciava libero di tornare a volare. Restò così in balia dell’inverno che già faceva sentire i suoi primi geli. Se ne accorse il faggio dai grandi rami che non si preoccupò di dargli riparo dal cattivo tempo. Lo notò da lì a poco un grosso castagno che però non gli offrì rifugio tra le sue fronde. Girovagava l’esserino nell’oscurità della fratta quando si sentì chiamare: “Uccellino vieni tra i miei rami, affinché tu possa ripararti dal freddo.”

“Nel buio
della mia depressione
tu hai visto un piccolo fiore
l'hai guardato
e ammirato
Era invisibile
agli occhi di tutti”

Stupito il rigogolo si voltò e vide che a parlare era stato un piccolo pino che lo accolse su uno dei suoi rami. Subito dopo anche una pianta di ginepro gli offrì le sue còccole per sfamarsi durante il lungo inverno. L'uccell... (continua)


Mirko D. Mastro 25/05/2021 - 05:05
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Argomento: RISCRITTURA

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La leggenda del cesello

In una calda notte lo scultore bellunese Italo De Gol realizza nel legno La lupa che ulula alla Luna.
In un’ altrettanto calda notte di luglio di tanto tempo fa una lupa, seduta sulla cima di un monte, ululava per il suo cucciolo senza darsi pace. Nel cielo splendeva ciò che restava dell’ombra della luna. Il lamento della lupa contrariò la Signora che brilla d’argento, la quale gli domandò: < Cosa c’è da lagnarsi tanto? Smetti almeno un poco…>.

“Ti staccasti da me
dell'universo granello
bocca di rosa
nasino di cesello

il mio bianco seno
felice balia
della tua fame di vita
primordiale magia”

rispose la lupa. La luna, allora, cominciò a farsi sempre più grande e luminosa <Guarda se riesci ora a ritrovare il tuo lupacchiotto> disse, dolcemente, alla lupa in pena.

“crescere insieme
incastonati e divisi
adesso lontani
ma mai recisi”

La lupa, tremante di freddo e di paura, al figliolo.

“(…) ti attendo
dalla porta apparirai
meraviglia del mio cuore
... (continua)


Mirko D. Mastro 23/05/2021 - 04:55
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Argomento: RISCRITTURA

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