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Quando Charlie Parker prese per la prima volta tra le mani un sassofono pensò che non dovesse essere il musicista a suonarlo, ma lasciare che fosse il sax a suonare lui.
Così quello iniziò a fargli suonare ciò che gli dettava la sua anima

Lacrime al telefono. Lacrime su un viso di bimba.
Lacrime per la strada, nascoste dietro la scusa di allacciare una stringa.
Lacrime parcheggiate in gola. Sotto la pioggia. Lacrime dal finestrino di un treno in corsa.
Lacrime di un amore che è solo un’istantanea in fondo alla borsa.

Billie Holiday lo avrebbe forse guardato, e in un filo di voce si sarebbe lasciata sfuggire che si sentiva come se suonasse uno strumento a fiato, senza figurarsi di cantare

Non sei che un principe scalzo riposto in un cuore cavo di bambù
ma se schiocchi le dita, il mondo si lascerà guardare a testa in giù.
Dinanzi alla sua purezza di azzurro possiedi solo una lacrima cadente,
gelosa custode di quelle note da sussurrarle a luci spente.
L’azzurro non è pr... (continua)

Argomento: Lacrime

Se quella lacrima fosse amore, allora vorrei sempre averla sulla guancia per accarezzarla dolcemente e ricordarmi che ci sei tu, che esisti nel mio mondo.
Come un angelo mi tieni per mano, mi dai coraggio, mi fai sorridere.
Perché una lacrima può essere non solo di tristezza, ma anche di felicità.
Il mio cuore galoppa e le emozioni percorrono ogni mio attimo.
Un bacio sa di zucchero filato e mi sento bambina e corro attraverso un grande prato.
E mi perdo nei tuoi abbracci, mentre una farfalla si posa sulla mia spalla delicatamente e tu, mi guardi con  occhi profondi.
Perché gli occhi diventano luce pura, come tante stelle nella notte.
Luce che brilla nella mia anima, sempre più.
Il respiro sembra fermarsi, il mio corpo trema, fino a che diventiamo un' unica cosa.
Anche nella tua guancia si forma una lacrima, la tocco e la farfalla passa dalla mia spalla al tuo viso.
Vola, tra i nostri baci e carezze, vola felice e spensierata.
Il cielo poi si riempie di farfalle di ogni... (continua)

Argomento: Lacrime

Il dolore dell’anima, semplicemente, in una sera di giugno gli cadde in fondo al cuore. Senza fare rumore, con delicatezza.
Si fece strada in lui un sentimento a cui non sapeva dare un nome, ma riusciva a riconoscerne il tocco… la stessa fredda mano che aveva già accarezzato le sue emozioni in gioventù, quando gli venne a mancare il padre.
Un vero e proprio malessere, un dolore interiore. E scelse di arrendersi al suo invito consentendo alla tristezza di assumere il controllo.
Riusciva a sentire solo la compagnia di questo dolore, il suo silenzio.
Lo viveva con dignità, e lo custodiva come qualcosa da non poter dividere con altri.

Poi ci fu la domanda “Papà, perché sei così triste?”

Potrete continuare ad appoggiare gli occhi
su di me se saranno troppo stanchi per dormire,
vi basterà chiamarmi se la notte farà un po’
paura e non sarò lì accanto per poterla addolcire.

Se lo sconforto peserà sul cuore
come un sassolino tirato nel laghetto,
stringetevi l’un con l’alt... (continua)

Argomento: Ricordi

Certe volte...
il silenzio regna leggero, come una nuvola bianca; avanza nell'aria a nascondere un po' di cielo.
Non sono che scaglie di vento a far vibrare pagine piene di giorni, a volte soavi, poi tristi, a volte velati di gioia, ma in fondo al cuore scorre una scia di dolore, sommerso sotto strali di pelle, resta al buio per non incontrare il sole.
È il dolore della mancanza, sono gli occhi velati di lacrime di mia sorella, ogni volta che il ricordo avanza su per quegli strati e incontra lo sguardo impresso su di una foto, appesa alla parete.
Ci sono foto dappertutto, un volto con due occhi grandi che guardano l'infinito, resta immobile lo sguardo e perso nel silenzio non nasconde il dolore, come una sferzata di maestrale che solleva la sabbia in una giornata invernale, ti grafia l'anima.
Sono giorni trascorsi, persi, rubati alla vita che più non c'è.
Restano i ricordi di albe appena sorte, di tramonti sfiorati, di cuori appesi sopra un trampolo per riuscire a sfiorare il cie... (continua)

Argomento: Ricordi

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