Scrittura Creativa

     
 

La scrittura creativa è una palestra di allenamento per chi ama scrivere e vuole sviluppare il "muscolo" della fantasia.
Per dare uno stimolo abbiamo ideato una simpatica competizione. Mensilmente proporremo un tema diverso fornendo le opportune istruzioni.
Questo mese l''argomento è:

..fanne la descrizione fisica, e non solo

Le istruzioni sono:

Immagina di incontrare, all’improvviso, una persona o ritrovarti in un luogo che non ti aspettavi...


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Per partecipare basta registrarsi gratuitamente ed accedere alla propria area privata dove si trova la pagina per la pubblicazione della scrittura creativa.
Il miglior racconto sarà premiato con la pubblicazione nella prima pagina del sito per un mese con l'indicazione del vincitore.


 
     



Lista Generale

     
 



La collezionista

Era una collezionista di qualsiasi cosa, aveva iniziato fin da piccola collezionando tappi. Manco a farlo apposta, "Il collezionista di ossa" era il suo film preferito.
Un'autentica mania ma, Beatrice, mia moglie, era fatta così.
Penso che amasse di più la sua collezione di cappelli. Cappelli di paglia, cappelli da cowboy, cappelli lavorati a maglia e persino alcuni fez acquistati durante le nostre vacanze in Marocco, in un bazar affollato di Marrakech.
La "collezionista" è deceduta l'anno scorso, lasciandomi tutte le collezioni. Seduto sul divano, tra le mani tengo stretta una vecchia fotografia trovata in un cassetto. Questa foto gliela scattai io, ritrae Beatrice che orgogliosamente indica con l'indice della mano destra le sue adorate lattine riposte su uno scaffale.
Indossando un sombrero e affranto dalla malinconia, i ricordi mi fanno compagnia.

Nota dell'autore: "La collezionista" ha partecipato in un altro portale letterario a un labor... (continua)


Giuseppe Scilipoti 22/01/2020 - 11:11
commenti 8 - Numero letture:826

Argomento: LA FOTOFRAFIA

Voto:
su 7 votanti





Di quel sentire come se calasse un velo

Ascoltavo i suoni che in una notte come questa cambiano melodia nel candore che attutisce i passi sul poggiolo, mentre vedevo il tuo dolore allungarsi come una foglia bagnata. Calpestata.
E farsi sottile. Quasi piccino. Come il fiocco di neve che stavo per accompagnare con la mano nel fiato caldo di un respiro.
Appena avrò terminato di masticare tabacco e di soffiare nello studiolo il freddo dal poggiolo,non appena smetterai di sentirti un libro dal quale si cancellano le parole e resta solo l’odore di vecchia carta ingiallita che ti riempie i polmoni, partiremo.
Prendimi il braccio, e cerca di sopportare il peso delle tue nuvole. E scrivi, assecondando quel debole per le parole. Consegna alle pagine del libro del nostro vissuto i tuoi segreti, nella sua filigrana scorre il tuo stesso sangue.
In un turbine di minuti cristalli danzeremo con gli abiti irrorati di gocce, e da una soffice nebula ci ritroveremo nell’angolo rischiarato di quella parte del giorno che non ti appare più fa... (continua)

Mirko D. Mastro 18/01/2020 - 19:15
commenti 8 - Numero letture:925

Argomento: LA FOTOFRAFIA

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su 7 votanti





Così ti guardo…

Qualche minuto dopo le 4 alla pendola del salotto… L’ora è di quelle fatte per dormire, ma è anche il momento in cui amo riflettere. E scrivere. Tra meno di due giri di sveglia inizierà la giornata… lavoro, famiglia, impegni come del resto per tutti.
Il dire di questo scritto, Ernesto, se non funziona non lo si deve al tempo di stesura. I due giorni di intervallo tra le pubblicazioni per l’anima sono quella telefonata a un figlio lontano o l’attesa di rivedere un amore distante… seduti però in poltrona con la cornetta stretta nella mano sudata, o in auto senza spingere troppo sull’acceleratore.
Quelli che tu chiami cocci di diamanti frantumati su cui lavorare di più per rendere meno opaco il pur pregevole cristallo io amo definirli trucioli su di un banco di bottega che forse permetteranno a un pezzo di legno di divenir scultura. E in questo caso se non è avvenuto non lo si deve alla fretta, ma bensì ad errata valutazione del mastro artigiano.
Questa poesia arriva da una delle tante... (continua)

Mirko D. Mastro 16/01/2020 - 17:11
commenti 21 - Numero letture:959

Argomento: LA FOTOFRAFIA

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Quello scatto che ferma il tempo

Polvere. Quanta polvere che si è depositata su quel mobile che non apro da anni ormai.
Eppure non è passato chissà quanto tempo dall'ultima volta che l'ho spolverato. Una settimama o forse due. Sempre di fretta, sempre sbadatamente, sempre rincorrendo il tempo che, chissà perchè, va di fretta più di me.
Lo spolvero di sopra, ai lati, sui cassetti. Ma non li apro quasi mai perchè vado di fretta. Non ricordo quasi più il contenuto di quei quattro cassetti. Vecchi quaderni, oggetti che forse non servono più.
Dal terzo cassetto sbuca un angolo di qualcosa. Lo apro, non tutto, per sistemarlo dentro. Lo faccio, sto per richiuderlo ma resto ferma, ci penso un pò. Oggi ho un pò di tempo. Mi siedo per terra, gambe incrocoate e tiro fuori quella foto che stava sbucando.
C'erano pure delle foto in uno di quei cassetti di quel mobile.
Guardo quella foto, sorrido e resto con lo sguardo perso nel vuoto, nel silenzio e nel profumo dei ricordi.
Oggi il tempo non è di fretta. Oggi il tempo si fe... (continua)

Chiara Giuranna 16/01/2020 - 16:21
commenti 3 - Numero letture:722

Argomento: LA FOTOFRAFIA

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