Scrittura Creativa

     
 

La scrittura creativa è una palestra di allenamento per chi ama scrivere e vuole sviluppare il "muscolo" della fantasia.
Per dare uno stimolo abbiamo ideato una simpatica competizione. Mensilmente proporremo un tema diverso fornendo le opportune istruzioni.
Questo mese l''argomento è:

..fanne la descrizione fisica, e non solo

Le istruzioni sono:

Immagina di incontrare, all’improvviso, una persona o ritrovarti in un luogo che non ti aspettavi...


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Il miglior racconto sarà premiato con la pubblicazione nella prima pagina del sito per un mese con l'indicazione del vincitore.


 
     



Lista Generale

     
 

E' la vita il vero sogno

Quella sera andai a letto presto, perché mi sentivo stanco.
Mi svegliai e a fianco a me, nel letto, c’era un bambino che mi guardava e sorrideva, mentre giocava con una palla.
Aveva credo, appena un anno.
“Bapa.”, diceva, mentre mi sorrideva.
Mi diede la sua palla.
“Giochi … palla?”, chiese, facendo uscire dai suoi occhi un raggio di tenerezza.
Giocammo per quasi un’ora, poi lasciò la palla e salì, sul mio petto.
Mi guardò, sorrise e poi chiuse gli occhi.
“Nanna … bapa”, mi disse prima di lasciarsi cullare da Morfeo.
Decisi allora di addormentarmi con lui.
Mi svegliai ancora e mi trovai sulla riva di un lago.
Ero sotto a un albero e appoggiata alla mia spalla sinistra, c’era una donna che dormiva.
Aveva i capelli color dell’ebano e lisci come seta.
“Ciao amore, devo dirti una cosa.”, mi disse appena si svegliò, girandosi verso di me, con quei suoi occhi brillanti come sfere di cristallo, color del cielo.
“Dimmi”.
“Aspetto un bambino”.
Mi abbracciò e mi baciò, improvvisa... (continua)

Giuseppe Greco 14/11/2015 - 12:50
commenti 0 - Numero letture:966

Argomento: SCRIVERE UNA STORIA SENTIMENTALE

Voto:
su 1 votanti



ti perdono

batte forte il sole sulla mia testa in questa calda giornata, mi aggiro per strada senza una meta come ogni giorno, ormai da tempo.
la gente mi osserva, si sposta lontano da me e i miei scordinati passi neanche fossi maledetto.
sembro la morte incarnata in un uomo, nera e avvolgente se avvicinata troppo.
oggi non è diverso, sento in me l'evoluzione di una più seria e cupa introspezione
oggi infatti è una di quelle giornate in cui ricordo che la mia vita è racchiusa in una bottiglia, che tengo in mano con tanta fierezza e protezione.
oggi ricordo che il nome walter è fuggito lontano da tutto ciò che amava per sete.
oggi non voglio nemmeno camminare, ma non c'è un posto dove posso sedermi e non pensare.
ogni luogo riattiva amarezze che riesco solo a diluire con quello che bevo prima di annegarci dentro.
ma all'orizzonte intravedo una bella fanciulla, lei mi è famigliare ha un bel viso e attira la mia attenzione.
voglio avvicinarmi a lei, per vedere la bellezza della gioventù e r... (continua)

Marzio Esposito 10/11/2015 - 02:01
commenti 0 - Numero letture:1030

Argomento: IL DIALOGO

Voto:
su 2 votanti



UN GIORNO, PER CASO

Walter uscì dall'ufficio e si diresse, con passo svelto, verso la fermata della metropolitana di Piazza Cordusio. Poi ci ripensò perché era stata una giornata stressante, occupata da una serie di riunioni ad alto livello e quindi, considerato che l'aria era fresca e piacevole, decise di fare una passeggiata in centro.
Era la settimana della moda a Milano, c'era molto fermento e si vedevano in giro molte belle ragazze. Nonostante i suoi sessant'anni, peraltro portati con disinvoltura e due matrimoni alle spalle, era ancora interessato alla bellezza femminile.
Ora viveva solo in un ampio appartamento in zona semicentrale e doveva occuparsi di tutto ciò che era necessario per vivere ma quella sera era restio a farsi coinvolgere dalla solita routine. Con gli anni avvertiva il peso della solitudine e di tanto in tanto si era trovato a riflettere sugli errori che aveva commesso.
I suoi occhi vagavano distrattamente sulle vetrine e sulla gente che gli veniva i... (continua)

Gaetano Antonioli 28/10/2015 - 11:48
commenti 15 - Numero letture:1510

Argomento: IL DIALOGO

Voto:
su 10 votanti



Gelo

- Mario !?
- Si ?
- E’ lui ! Si, si ne sono sicura. E’ lui !
- Lui chi ?
- Ecco lo vedi ? sta venendo dritto verso di noi.
- Ma chi ? Quel ragazzo con il berretto di lana ?
- Ma no ! Quell’uomo…alto, robusto, con la giacca a
quadri !
- E allora ?
- Ma….è Walter, cioè, è mio padre !
- Anna ! Ne sei sicura ? Ma se non lo vedi da
trent’anni ! Quel bastardo ! Fai finta di non
vederlo, dai, attraversiamo subito.
Troppo tardi….l’uomo è ormai a pochi metri…
- Anna ? Anna ! A…nn…a. Ciao sono papà, Walter…..
- Lo so chi sei, lo so fin troppo bene …. Mario, non
te ne andare, rimani, non ha molto da dire…..
- No, meglio non mi fermi potrei perdere il controllo
e non voglio metterti nei guai . Ci vediamo a casa.
Passo io da mamma a prendere Federica. Ciao, a
presto.
- Federica ?? Sei mamma ? Quanti anni ha ?
- Ha gli stessi anni che avevo io quando tu te ne
andasti, ma Mario, suo padre, c’è. Non è... (continua)

Roberto Colombo 23/10/2015 - 16:18
commenti 2 - Numero letture:1177

Argomento: IL DIALOGO

Voto:
su 8 votanti




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