Scrittura Creativa |
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La scrittura creativa è una palestra di allenamento per chi ama scrivere e vuole sviluppare il "muscolo" della fantasia. TRA L'INIZIO & LA FINE Le istruzioni sono: Testo a vincolo strutturale ~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~ Per partecipare basta registrarsi gratuitamente ed accedere alla propria area privata dove si trova la pagina per la pubblicazione della scrittura creativa. Il miglior racconto sarà premiato con la pubblicazione nella prima pagina del sito per un mese con l'indicazione del vincitore. |
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Lista Generale |
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la voglia di ricominciare passeggiare sul lungomare di Senigallia ,mi aiuta a rilassarmi. Qui l’atmosfera è decisamente soft, proprio come la sabbia della mitica “spiaggia di velluto”, quattordici chilometri di arenile su cui sventola l’ambita Bandiera Blu, garanzia di qualità delle acque.
Al mattino tempo permettendo, mi piace camminare sulla sabbia fino a stancarmi, per poi sedermi su una panchina e guardo la rotonda che sta completamente sul mare. Chi sa! se proprio da questa panchina Fred Bongusto fu ispirato a scrivere la famosa canzone: “una rotonda sul mare”. Certo che se questa panchina potesse parlare, quante storie avrebbe da raccontare. Spesso scrivo le mie sensazioni, proprio da questa panchina. Anche perché di prima mattina il lungomare e deserto, l’unico rumore che senti e solo lo sciabordio delle onde che arriva a l'orecchio, come una carezza. Una tranquillità che presto si trasformo in uno spavento! dalla rotonda: una donna si butta giù In mare. Subito! senza perdere ... (continua) donato mineccia 14/06/2016 - 21:10 commenti 12 - Numero letture:1381Argomento: SENTIMENTO
IO TU E LA VERITA' Sono scesa dalla macchina, con calma ho salito le scale del civico 22 una palazzina di città ben tenuta di stile umbertino. Non ricordavo le scale cosi ripide di un bel marmo
rosa, le avevo salite tante volte di corsa per arrivare in cima all'attico, il mio nido dove una vista panoramica mi mostrava le cupole e i tetti orlati da dolci tramonti. Entrai, a tastoni riuscii ad aprire le finestre che portavano sul terrazzo, una luce illuminò le stanze e i pochi mobili rimasti... una cornice su di un comò brillò baciata dal sole. Una foto, un viso, che avevo cancellato attirò il mio sguardo, aveva stampato in volto quel sorrisetto da gran farabutto che era. Se avesse potuto vedere i miei occhi erano diventati lame taglienti pronte a fare a brandelli le sue carni. Mi sarei saziata con l'ingiustizia e la cattiveria di cui era pregno ne sarebbe uscito un pasto succulento ma non l'avrei digerito, come non mandai giù quella sera che rientrando stanca da un viaggio di lavoro trovai com... (continua) mirella narducci 14/06/2016 - 11:40 commenti 3 - Numero letture:1350Argomento: SENTIMENTO
UNA CALDA GIORNATA DI MAGGIO I muri non facevano altro che rilasciare calore, e anche se avevano aperto tutte le finestre della classe, la situazione non era affatto migliorata.
La professoressa Alcatese, continuava imperterrita la sua spiegazione, come avrebbe fatto ogni giorno. Parlava lenta, si muoveva lenta. Si alzava, scriveva alcune formule, sulla lavagna, tornava a sedersi e parlava, parlava. La classe era mezzo deserta. Era una giornata troppo bella per chiudersi lì dentro, e molti alunni avevano optato, per il solito sciopero in bianco...un poco gli invidiava. In genere le piaceva la scuola, e la frequentava anche con buoni risultai, ottimi in alcune materie, certo che però due ore di matematica, quando fuori il cielo era di un azzurro fantastico, con sporadiche, bianchissime nubi, trasportate da un vento leggero... e la professoressa parlava, parlava, parlava e ad ogni parola sembrava andare più lenta. Tra un po' avrebbe cominciato ad andare all'indietro, pensò trattenendo a fatica uno sbadiglio. Certo... (continua) Marirosa Tomaselli 12/06/2016 - 21:32 commenti 7 - Numero letture:1350Argomento: SENTIMENTO
Non per essere cattivi La giovane donna risaliva la strada che portava fino al porto mentre il sole iniziava la sua lenta discesa alle sue spalle. Il passo, così ritmico da sembrare una marcia, strideva con la delicatezza del suo volto perfettamente incorniciato dal castano scuro dei suoi capelli.
La gente le gettava occhiate più meno incuriosite ma lei non sembrava affatto farci caso, il suo sguardo era fisso in un punto all’orizzonte che neanche esisteva e non vi si staccava neanche quando qualcuno le attraversava davanti tagliandole la strada. Erano occhi strani i suoi, occhi che non volevano raccontare la loro storia ma che dicevano chiaramente di averne una. Il tiepido vento primaverile le smuoveva a fatica qualche ciocca che morbida le si adagiava sulle spalle. Era inevitabile, più la guardavi e più capivi che c’era qualcosa di profondamente sbagliato in quella donna, qualcosa che non eri sicuro di voler scoprire ma dalla quale non potevi fare a meno di essere ossessionato . Sembrava come che riusci... (continua) Simone Coriandoli 11/06/2016 - 23:32 commenti 2 - Numero letture:1433Argomento: SENTIMENTO
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